BASTIA UMBRA – SEGNALI POSITIVI e di concreto ottimismo arrivano dagli operatori dei pubblici esercizi e dell’arte bianca che hanno partecipato all’undicesima edizione di Expo Tecnocom, la rassegna che si è chiusa nel tardo pomeriggio di ieri all’Umbriafiere di Bastia. Sono stati cinque giorni di intensa attività intorno agli stand dei 450 espositori dedicati alle novità tecnologiche, ma anche di sapiente organizzazione e di immagine.
L’appuntamento, a periodicità biennale (il prossimo si terrà nel 2011), si è consolidato in oltre venti anni dalla sua istituzione e quest’anno, grazie al bagaglio di notevole esperienza e nonostante la crisi faccia sentire i suoi effetti, l’evento ha riservato alcune gradite sorprese. La prima è il numero dei visitatori, eccezionale già da domenica scorsa grazie alla giornata festiva, e che è continuato anche nei giorni successivi. I numeri non sono ancora disponibili, ma sono indubbiamente incoraggianti. Expo Tecnocom, dunque, è diventata la fiera nazionale più importante nel settore dell’alimentazione e della ristorazione del Centro Italia. Sia gli espositori che i visitatori, la maggior parte imprenditori ed operatori di settore, vengono dall’Umbria e dal Lazio.
«Sicuramente — ha rilevato Roberto Prosperi, presidente Epta Confcommercio di Perugia, che ha curato l’organizzazione — ci sono cose da migliorare e valorizzare, ma il fatto più interessante è stato assistere al risveglio di un settore che non intende cedere le armi, credendo fermamente negli investimenti in comunicazione, tecnologia e qualità. Una parte consistente degli operatori partecipanti si occupano di turismo, settore strategico e certamente un volano per l’economia umbra, che sembra godere ancora di buona salute».
Le imprese della ristorazione, panificazione, pasticceria e del fuori-casa, presenti in fiera, hanno mostrato una forte volontà di continuare a migliorarsi e movimentare i loro affari, facendosi promotrici di numerose iniziative. In particolare dando vita a dimostrazioni, prove tecniche, degustazioni e seminari. Una vivacità non solo di facciata, per il settore dell’alimentazione che, qui come nel resto d’Italia, si conferma elemento di eccellenza nazionale.
m.s.

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