IL PROCESSO



BASTIA – Soldi sottratti alle casse dell’azienda, spese iscritte indebitamente al passivo del fallimento. E ancora, beni strumentali messi in vendita per sottrarli al procedimento stesso, truffa al curatore fallimentare. La vicenda della Hemmond, azienda della moda di Bastia Umbra lunedì sarà davanti al giudice per le udienze preliminari Marina De Robertis. Per i cinque imputati, difesi dagli avvocati David Brunelli, Donatella Tesei, Pasquale Bartolo, Marco Angelini, Francesco Felaco, Fernando Mucci, Gianluca Gaudenzi e Delfo Berretti, si avvicina quindi il momento dell’eventuale rinvio a giudizio. Coinvolti nella vicenda gli amministratori delegati del settore commerciale e amministrativo dell’azienda, un commercialista e due imprenditori. Per uno di loro è stato chiesto e ottenuto il giudizio in rito abbreviato.
Secondo l’accusa, rappresentata dai pm Sergio Sottani e Manuela Comodi, l’operazione fraudolenta avrebbe sottratto dalla casse della ditta 24 milioni di euro. Le difese respingono gli addebiti.
L.F.

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