Diario dell’anima, specchio delle emozioni: colonna sonora della nostra vita 
 


VIVIAMO immersi nel suono, nella forma caotica del rumore o in quella organizzata della parola e della musica; le nostre orecchie funzionano prima che nasciamo, il che significa che prima di percepire il mondo con gli occhi e gli altri sensi, noi udiamo.
La musica per noi giovani? Un semplice svago? Non proprio! La musica piace, diverte, unisce, fa sognare, è un elemento indispensabile e caratterizzante di ogni società. È un insieme di suoni, la cui forma cambia con il variare di epoche e culture. Crea un clima amichevole, favorisce le relazioni, consola il corpo e stimola la mente, ma crea anche una realtà parallela in cui ci rifugiamo e dove possiamo sfogare i nostri sentimenti. Basta tappare le nostre orecchie con gli auricolari, alzare il volume al massimo, chiudere gli occhi e la nostra mente comincia a volare verso un mondo a parte fatto di note che si amano, litigano, piangono e gioiscono.
Il suono è parte integrante e basilare del comunicare, è relazione per eccellenza, con gli altri e con se stessi.
La musica è sempre più presente nella nostra società. Ognuno di noi vive con una colonna sonora che lo segue dappertutto. Da una ricerca fatta tra i coetanei delle classi terze presenti nella scuola è emerso che il 28% ascolta musica per 30 minuti al giorno,il 63% oltre un’ora, facendo uso di computer (21%) e Ipod (40%) e il restante 39% stereo e cellulare.
La musica si configura quindi come un elemento centrale dell’esperienza giovanile. I giovani hanno ampliato i confini tra i generi musicali, abbattuto gli steccati che tenevano rigidamente separati gli universi della musica. Si parla a tal proposito di musiche contaminate, di ibridazioni. Ma il consumo della musica non indica un genere, ma una modalità di fruizione. Tanto è vero che si può benissimo “consumare” Shubert, proprio come si consuma Ligabue. Nell’era del “digitale” le modalità di fruizione della musica stanno cambiando. La tecnologia di compressione dell’audio e la trasformazione delle tracce audio in file ha rivoluzionato il rapporto “giovani-musica”, rendendolo un binomio fondamentale. Ascoltiamo le canzoni dappertutto, con facilità possiamo scaricare le canzoni da internet e trasferirle sull’Ipod o sul cellulare. Questo nuovo consumo della musica si basa sull’ascolto di tanti brani appartenenti a generi diversi, non aspettiamo neppure la fine di una canzone, ci piace saltare da una traccia all’altra; ci nutriamo di “snack musicali”, di assaggi, secondo la legge del tutto e subito.
 


 IL DIBATTITO ENERGIA, VIGORE, PASSIONE. LA MUSICA UTILIZZATA ANCHE COME TERAPIA 
 
Vi raccontiamo l’armonia dei suoni
 
NON È PIÙ MUSICA quella che sente alla radio, ma una cacofonia di suoni senza bellezza, commercialmente superata da altro e dopo qualche minuto capace solo di stordire. Dov’è finita la vera musica? Quella di Mozart, di Bach e Bethoven?
Quella musica in grado di unire adulti e bambini e di farsi amare e gustare per la sua purezza? Quello che manca oggi è proprio ciò che sta nel passato che è superato, che è aut. Spesso noi giovani la associamo al solito Stuch! stuch! Sono per noi musica i Linkin Park, i Negramaro, i Jonas Brothers, i Modern Boys e tanti altri. Ma siamo sicuri che non sia anche qualcosa di più profondo?
La musica è vera energia, è vigore, scuote e commuove…Tutto è musica, anche il suono della natura: dal cinguettio degli uccelli, all’acqua del fiume che scorre, dal rumore della pioggia allo stormire delle foglie al vento. Tanti termini la descrivono come una forma di rilassamento che spesso ci dà emozioni. È qualcosa che ci libera e ci conferma degli stati d’animo del momento: ci rende forti se siamo forti , nostalgici se siamo tristi. E allora perché non utilizzarla a scopi terapeutici? Si chiama musicoterapia e si basa sul concetto di ascoltare se stessi e le proprie emozioni per ascoltare gli altri. Da un punto di vista scientifico è quel ramo della scienze che studia il complesso rapporto uomo-suono. Nella musicoterapica ciascuno di noi è parte attiva. Di fatto si tratta di adattare e personalizzare la tecnica di ascolto volta per volta, attraverso uno scambio di proposte tra il paziente e il musicoterapista. Essa è anche utilizzata per i soggetti affetti da autismo, cioè per quei soggetti che nona mano comunicare con chi li circonda. L’associazione “Il Giunco” ha proposto alla nostra scuola questo progetto per creare un “ponte” tra diversità e normalità, utilizzando la musica come strumento di mediazione.



 LA CURIOSITA’ 
 
Le note cibo per la mente
 
PER AVERE un cervello flessibile e scattante e creare nuove sinapsi basta imparare a suonare uno strumento musicale o ascoltare musica. Secondo il neuroscienziato Michael Gazzaniga la musica è un autentico cibo per la mente soprattutto se spazia tra generi diversi, dalla classica, al jazz, al metal, al rocK. Cimentarsi con una tastiera, una chitarra o un clarinetto amplia le capacità mentali, sviluppa una maggiore coordinazione motoria, migliora la flessibilità celebrale. Ecco la compilation della super mente: Vivaldi, la musica barocca attiva l’emisfero sinistro. Chopin, la sua musica romantica stimola il pensiero creativo. Debussy, con la musica impressionistica piace all’emisfero destro. Mozart, stimola entrambi gli emisferi già dalla vita fetale.
Wagner, stimola l’intelligenza spazio temporale, le competenze verbali e l’immaginazione. The Queen, favorisce le competenze sociali. Rolling Stones, stimola il senso del ritmo che favorisce il ragionamento e la capacità di risolvere problemi. Ma è vero che si può “sballare” anche con un Mp3? Nel web alcuni siti spacciano file musicali che pretendono di avere un effetto drogante grazie agli infrasuoni,cioè frequenze molto basse. Al primo impatto è sembrato che questa notizia fosse falsa poiché gli infrasuoni sono tagliati dal formato Mp3. Ma poi si è scoperto che essi possono essere prodotti anche con un mp3, basta ascoltare in cuffia due file con frequenze diverse. 


 
LA REDAZIONE: alunni della classe terza H e seconda E: Allegrucci, Angelucci, Baldoni, Binchi, Biarella, Catanosse, Cicognola, Di Micco, Garasciuc, Giambarioli, Giannetto, Giovagnoli, Grilli, Mazzoli, Moretti, Morini, Ponzio, Rinaldi, Zavota, Zema, Accardo, Apostolico, Arcangeli, Bartocci, Bazzurri, Bernardini, Bianchi, Capone, Castagna, Castellani, Castellano, D’Amato, Fiorentino, Fioretti, Gaudenti, Malizia, Mallardo, Mancinelli, Pucciarini, Sanchini, Settembrini, Vignola. Gli studenti sono stati coordinati dalle insegnanti di lettere Boccali e Pacchiarotti. Il dirigente scolastico è il professore Giuseppe Santino.
 


 
 


 

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