L’ordinanza fa discutere
BASTIA UMBRA (al.ga.) – Ancora sul gioco. Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra, dopo aver invitato i centri sociali a eliminare la presenza delle macchine da gioco “new slot” dai locali di proprietà pubblica, ha disposto una nuova disciplina, datata lunedì 8 novembre, circa gli orari in cui le attività commerciali sono autorizzate a aprire al pubblico la frequentazione delle sale giochi, che sono stati fissati tra le 10 e le 23. La decisione, annunciata anche in sede di massima assise, ha risollevato il polverone dei pareri contrari e favorevoli che s’era già alzato mesi fa in seguito all’ordinanza sulle “new slot”. Da un lato la maggioranza di centrodestra, che da sempre s’è schierata dalla parte del primo cittadino, condividendo a pieno l’inizio di un percorso descritto come “a tutela delle famiglie, specie in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo”; proprio da questo punto di vista, la nuova disciplina di Ansideri conferma quanto annunciato dallo stesso, ovvero di non voler agire limitatamente ai centri sociali, bensì di allargare l’educazione all’utilizzo delle macchine da gioco agendo miratamente rispetto a ogni locale che ne ospiti anche una solamente. Non sono d’accordo gli esponenti del consiglio comunale del centrosinistra, in modo particolare quelli del gruppo del Partito democratico, che si sono schierati dalla parte dei gestori dei centri sociali. Questi ultimi, dopo aver fatto le precisioni d’obbligo sull’autorizzazione statale circa l’utilizzo delle “new slot”, non si sono mai dichiarati a favore degli effetti negativi legati all’abuso delle macchine da gioco, ma hanno tenuto a sottolineare l’importanza degli incassi delle macchine nel bilancio della gestione dei centri sociali. Proprio in questo proposito s’è tenuto un acceso scambio d’opinioni tra il sindaco Ansideri e Laura Felicioni, gestore del centro sociale della zona bastiola di Borgo I Maggio.

Corriere-2010-11-11-pag31

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comments (1)

  • Il Sindaco fà bene a togliere le slot dai centri sociali.
    Sbaglia nel rapporto che con essi intrattiene.
    I centri Sociali hanno bisogno di un rilancio, anche economico.
    Bisogna trovare il modo di reinserirli nel tessuto sociale, di coinvolgere i cittadini nella gestione.

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