Bettona Per non lasciare tracce gli aggressori volevano sbarazzarsi della vettura rubata
BETTONA – Sono servite oltre due ore di lavoro e due squadre di vigili del fuoco, da Perugia, con gli specialisti del Saf, il nucleo speleo-alpino-fluviale, e da Assisi, per ripescare dal fiume Topino, nei pressi di via Torte a Bettona, una Ford Focus di colore nero risultata rubata a Perugia, che i carabinieri di Assisi ritengono sia quella usata per rapinare, nella serata di venerdì, i due dipendenti del negozio “Brico Io” in via Sacco e Vanzetti a Bastia Umbra. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti sul posto immediatamente dopo la rapina, i due dipendenti dell’esercizio commerciale, subito dopo aver chiuso il negozio, erano stati fermati, in un vicolo adiacente il “Brico”, da un’auto con a bordo due uomini, probabilmente di origine meridionale, incappucciati e armati di pistola (probabilmente una scacciacani), che si sono fatti consegnare l’incasso della giornata, circa 5.000 euro. Subito dopo il colpo, i malviventi, approfittando anche della confusione del traffico cittadino e della vicinanza della Centrale Umbra, si erano dileguati. Già nella giornata di sabato, i militari avevano analizzato i filmati delle telecamere della zona per tentare di risalire alla targa dell’auto e, soprattutto, per capire se magari i due, prima di perpetrare il colpo, avessero fatto, nei giorni precedenti la rapina o magari proprio nella giornata di venerdì, un giro di ricognizione per studiare orari e abitudini dei dipendenti. Ieri mattina, la segnalazione della Ford Focus “a mollo” nel fiume Topino, autovettura che i militari hanno immediatamente collegato alla rapina di venerdì sera: non è escluso che l’auto sia stata gettata nel fiume in un punto diverso da quello dove e stata rinvenuta, e che la corrente l’abbia poi riportata a valle. Il mezzo, adesso, e stato sequestrato dai carabinieri di Assisi; sul posto, oltre ai vigili del fuoco di Perugia e Assisi, anche una squadra dei carabinieri di Bettona, ‘capitanati’ dal maresciallo Giovanni Marco Rizzo.
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