LA VERTENZA IN UMBRIA  
 
TRATTATIVA Dopo dieci ore firmata l’intesa in Confindustria
 
— BASTIA —
DOPO 10 ORE di trattativa e svariati mesi di conflitto sindacale, in Confindustria a Perugia si è raggiunta l’intesa sulla gestione della vertenza Mignini Petrini (nella foto). Ora l’accordo verrà sottoposto al voto vincolante dei lavoratori. I principali obiettivi raggiunti dal sindacato sono due: un piano industriale credibile con investimenti produttivi e commerciali in grado di sostenere l’azienda nei prossimi anni e un piano sociale che accompagna la fase di ristrutturazione con ricadute occupazionali non drammatiche sui lavoratori.
Nel dettaglio, per quando riguarda il piano industriale sono previsti 8 milioni di investimenti sullo stabilimento di Petrignano che dovrà assorbire la produzione di Bastia e diventare il sito produttivo di riferimento per l’intero gruppo. Dal punto di vista commerciale invece l’azienda ha dichiarato di voler operare su una fascia di mercato medio alta che le consenta di competere non attraverso la leva dei costi ma sulla qualità dei suoi prodotti. Infine, gli aspetti occupazionali. Il dato fondamentale è che tutti gli operai di Bastia verranno ricollocati: una parte presso lo stabilimento di Petrignano (4 in portineria, 5 nella logistica e servizi generali), un’altra presso la Colussi di Petrignano (4 lavoratori), mentre 2 lavoratori andranno in un’azienda specializzata del settore meccanico e un ultimo lavoratore passerà alla Molini Spigadoro di Bastia. Per gli altri è stato previsto l’accompagnamento alla pensione in caso di vicinanza all’età pensionabile (6 lavoratori), con un incentivo economico di sostegno al reddito; mentre per chi volesse lasciare volontariamente l’azienda è previsto un incentivo di oltre 20mila euro. Per gli impiegati infine, verrà avviato un piano di outplacement per favorirne la ricollocazione sul territorio. «Si tratta di un buon risultato, frutto della determinazione dei lavoratori, capaci prima di lottare e poi di avanzare una proposta e trovare un accordo coerente con i propri interessi in un contesto di difficoltà generale come quello attuale – commenta Vincenzo Sgalla, segretario generale Flai Umbria – ora saranno i lavoratori come sempre a dire l’ultima parola, perché questo è il modello di sindacato che ci interessa».

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