Una proposta, quella presentata dai vertici della Mignini-Petrini, giudicata insoddisfacente dai sindacati che hanno indetto uno sciopero di 4 ore a livello nazionale nella giornata di domani.
I lavoratori del sito produttivo umbro incroceranno invece le braccia per 8 ore e hanno organizzato una manifestazione davanti ai cancelli dello stabilimento.
Nessuna intesa è stata raggiunta nella giornata di ieri dal coordinamento nazionale che si è riunito per analizzare le proposte dell’azienda a fronte dell’annuncio degli esuberi fatto dal gruppo.
A livello nazionale sono previsti tagli per 60 unità, di cui 40, tra operai e impiegati, nello stabilimento umbro e la chiusura di tre siti produttivi: quelli di Padova, di Bastia Umbra e di Bari.
Nell’incontro di ieri l’azienda “ha proposto il ricollocamento di 4 persone in portineria, di altre 10 presso la Cooperativa servizi associati e il prepensionbamento per altre 5 unità”, spiega Vincenzo Sgalla segretario regionale della Flai-Cgil che ha espresso insoddisfazione anche per la proposta di incentivo all’esodo, 7mila euro per i lavoratori che decidono di andare in pensione.
Dalla mancata intesa è scaturita la decisione del sindacato di proclamare lo sciopero nazionale. L.Par
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