LO SCIOPERO 
Sindacati e operai in mobilitazione Solidarietà dal sindaco Lombardi


— BASTIA —
E’ SOLO L’INIZIO di una lotta destinata a durare anche nelle prossime settimane e a coinvolgere le istituzioni. Questo il messaggio lanciato dai dipendenti del gruppo Mignini-Petrini che sono scesi in sciopero ieri per opporsi al piano di ristrutturazione annunciato dall’imprenditore e che prevede la chiusura del mangimificio Petrini di Bastia, oltre ad altri due stabilimenti fuori regione (Padova a Nord e Bari a Sud), e il licenziamento di 62 lavoratori, di cui 38 in Umbria. Lo sciopero, che ha riguardato tutti i turni sia nello stabilimento di Bastia che in quello di Petrignano di Assisi, è sfociato in una manifestazione davanti all’ingresso della Petrini di oltre cinquanta tra operai ed impiegati che hanno svolto anche un volantinaggio tra i cittadini presenti al mercato settimanale. Un’iniziativa di sensibilizzazione volta a coinvolgere l’opinione pubblica. Alla manifestazione, durata un paio d’ore, erano presenti i dirigenti sindacali di Cgil-Flai e Uil che hanno promosso lo sciopero. E’ intervenuto il sindaco di Bastia Francesco Lombardi che ha portato la solidarietà ai lavoratori e l’adesione dell’amministrazione comunale, dichiarando di condividere i metodi e gli obiettivi che si sono dati in questa vicenda le rappresentanze sindacali. Ha inoltre annunciato che sarà convocato un consiglio comunale aperto sul tema della vertenza e della vicenda Petrini, aderendo alle richieste avanzate dai sindacati e dai partiti del centrosinistra locale. E’, infatti, condivisa la tesi che ritiene improvvisa la decisione del gruppo Mignini-Petrini (alcuni parlano di voltafaccia) per una ristrutturazione con conseguenze pesanti, sia sul piano economico che occupazionale. «Il nostro obiettivo – ha spiegato il segretario Cgil di zona Bartoli – è indurre l’imprenditore ad un passo indietro per riaprire la trattativa. Condizione indispensabile è un piano industriale, da tempo annunciato, ma mai presentato. Anzi, l’ufficializzazione del nuovo gruppo Mignini-Petrini lo scorso gennaio, era stata accompagnata da dichiarazioni che parlavano di rilancio». A rischio, oltre allo smantellamento del mangimificio bastiolo, ci sono 18 operai a Bastia e 3 a Petrignano, 5 impiegati e ben 12 addetti della rete commerciale.
m.s. 
 

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