VERSO LE AMMINISTRATIVE- TROVATO L’ACCORDO A CITTA’ DELLA PIEVE, CANNARA , BASTIA, MAGIONE E TERNI



Alta tensione a Castiglione del Lago, Panicale, Gualdo e Sellano

PERUGIA – Dove infuria la battaglia e dove invece il nome del candidato a sindaco in vista delle amministrative di primavera è stato di fatto messo già nero su bianco. Con molta probabilità, all’inizio della prossima settimana, nel consueto caminetto del lunedì pomeriggio, gli alti graduati del centrodestra regionale, cercando nuovamente di collocare le varie tessere del puzzle, metteranno un bel tratto di penna sui quei centri in cui la partita è chiusa.
D’altronde i due coordinatori provinciali di An e Fi, Andrea Lignani Marchesani e il senatore Franco Asciutti, negli ultimi giorni hanno lavorato affinché alcune partite si potessero chiudere anzitempo così da concentrarsi sui fronti caldi, Perugia tra tutti. Dunque, a Città della Pieve e Cannara, ad esempio, la discussione sembra essere già chiusa sui nomi di Lorenzo Berna da una parte e Sergio Giorgolo dall’altra, mentre a Magione il Pdl ha deciso di puntare sull’ex socialista Carrozza. In quest’ultimo caso, il modello Passignano incarnato dall’attuale sindaco Claudio Bellaveglia ha indubbiamente giocato un ruolo fondamentale: sui territori così come a livello regionale la classe dirigente del centrodestra ha maturato,nel tempo, l’idea che alcuni transfughi dell’area riformista del centrosinistra possono avere un ruolo di grimaldello e in certe zone allargare il tradizionale bacino di consenso del centrodestra. Da qui l’idea di puntare su Bellaveglia allora e oggi su Carrozza. Chiuso il cerchio su Stefano Ansideri, invece, a Bastia Umbra, dove il responsabile regionale dell’organizzazione di Forza Italia, Massimo Mantovani, ha giocato la carta della rapidità a fronte di un centrosinistra più che mai diviso e litigioso. Ma per il Pdl le buone notizie finiscono qui. Per il resto, sono duelli rusticani senza esclusioni di colpi come, ad esempio, avviene a Castiglione del Lago, tra l’esponente di An, Baiocchi, e la forzista Lodovichi. In riva al Lago la situazione ha toccato punte di litigiosità così aspre che non è detto che, Asciutti da una parte e Lignani dall’altra, debbano intervenire in prima persona per cercare di strappare almeno una pace armata. Così come la tensione è destinata a salire a Panicale dove il sindaco uscente Caproni deve guadagnarsi la riconferma nello scontro con Samuele Rossi di An.
Rebus vicino allo scioglimento, invece a Tuoro dove An punta a portarsi a casa il suo candidato a sindaco. Coltelli sotto il tavolo a Gualdo Tadino, dove è più che mai scontro tra il forzista Morroni e Paciotti che può contare sull’appoggio di una lista civica e anche di alcuni esponenti locali di Alleanza nazionale, che non sembrano troppo gradire l’eccessivo protagonismo degli alleati. Al momento, sembra invece essere tramontata l’ipotesi di una candidatura del commissario regionale dell’Udc, Sandra Monacelli: i rapporti tra due partiti in vista delle amministrative sono al vaglio dei due rispettivi vertici regionali ma al mo- mento la reciproca freddezza sembra avere
la meglio rispetto a qualsiasi ipotesi d’intesa. Anche se i pontieri e coloro che spingono per un accordo non sembrano affatto scoraggiati nemmeno davanti al caso scoppiato a Sellano, dove il consigliere di Forza Italia, Ansuini, è più che mai deciso a candidarsi a sindaco a discapito dell’uscente Guerrieri appartenente proprio all’Udc.
Fin qui i medi e piccoli centri. All’insegna del movimentismo, invece, Spoleto, dove per un posto sono in corsa in tre: Maurizio Hanke, Paolo Filipponi e Sergio Grifoni. Quest’ultimo nel caso vada in porto l’operazione di legare al centrodestra una lista civica guidata appunto dall’esponente centrista. Ma qualcuno lavora per l’ipotesi Vincenzo Rossi, che al momento pero’ sembra essere più tortuosa, soprattutto per gli impegni professionali dell’ingegnere.
Situazione invece confusa si registra a Corciano, dove un accordo non sembra ancora alle viste. In modo simile, giochi di sponda e trasversalismo al momento dominano a Foligno. A chiudere, i dossier riguardanti Terni e Perugia. Nel primo caso, la candidatura dell’ex presidente Rai Antonio Baldassarre sembra essere pacifica anche se non sono pochi i timori sull’ipotesi che all’ultimo minuto, a causa di pasticci e indecisioni, il candidato in pectore possa sfilarsi e lasciare tutti con il cerino in mano. Nervosismi, mimetismi e tatticismi, tutti insieme, predominano al momento sulla scacchiera perugina.
A Perugia, sulla candidatura del capogruppo di Forza Italia a palazzo dei Priori, Massimo Monni, An si è ormai assestata sulla linea della contrarietà. Così come all’interno del suo stesso partito non tutti sono così compatti nel rivendicare la candidatura di un proprio esponente a fronte invece di una soluzione pescata nella società civile. E così, tra candidature bruciate e veti contrapposti non sono pochi coloro che pronosticano un fine partita solo per la metà di dicembre. E solo allora, con un quadro più chiaro anche dal punto di vista dei rapporti di forza interni, si potrà aprire un discorso riguardante le due Province. Fino a quel momento ci si ritroverà tutti intorno a un tavolo ma avendo strategie diverse in testa. E con la ferma intenzione di non comunicarle.

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