Il Palio dei rioni Il trionfo dei rossi fa infuriare Portella, Sant’Angelo e San Rocco

Tanta gente alla processione in onore del santo patrono


BASTIA UMBRA – Una vittoria schiacciante quanto contestata. Il trionfo dei rossi di Moncioveta è stato accolto da cartelli di protesta degli altri tre rioni, Portella, Sant’Angelo e San Rocco, che alludevano a presunti favoritismi e scorrettezze dei monciovetani.
Sta di fatto che la quarantaseiesima edizione del Palio de San Michele è stata vinta su tutti i fronti dai trionfatori uscenti, che hanno totalizzato 20 punti. Al secondo posto si sono piazzati i blu con 11 punti, poi sono arrivati i verdi con 8 punti e infine i gialli con 5 punti. Nella lizza il rione Moncioveta ha realizzato il tempo di 3’38″95; per ciò che riguarda le sfilate, a parere della giuria tecnica presieduta dal regista Giuseppe Rocca e composta dai giurati Fabio Melelli, critico teatrale e giornalista, Alberto Gimignani, attore, Marina Gonfalone, attrice, Fabrizio Lupo e Giuseppe Pirrotta, scenografi, la somma dei punteggi di ciascun giurato ha decretato un risultato di parità tra i rioni Moncioveta e Portella, sebbene i rossi siano scalati in pole position grazie ai migliori piazzamenti. Medaglia di bronzo è toccata al San Rocco, mentre il Sant’Angelo si è classificato quarto. Il premio dedicato alla memoria di Monica Petrini per il miglior interprete delle sfilate ha confermato il meriti al portellano Luca Sargenti, che si è esibito nel ruolo di Pulcinella; sono invece rimasti a secco gli altri candidati: Rodolfo Mantovani, mago dei colori per il San Rocco, Graziano Lazzari, la direttrice del Moncioveta, e Elisa Tonelli del Sant’Angelo. I verdi si sono aggiudicati il premio intitolato a don Luigi Toppetti, assegnato dal parroco di Bastia Umbra, don Francesco Fongo, che ha giudicato la sfilata “Metrò Prossima fermata Carmen!” quella che, più delle altre, ha proposto e rappresentato i valori ispiratori della festa dedicata a San Michele Arcangelo.
Questi alcuni stralci del commento generale alle sfilate che ha elaboratola giuria 2008: “Appare evidente ohe il Palio è una manifestazione che riesce a dar voce a una comunità intera. Il lavoro dei rionali cementa un’identità culturale, fa riscoprire e consolida valori oggi minacciati dalla società stessa, quali solidarietà, collettività, senso di appartenenza, amore per il territorio e per la sua storia, divenendo efficace strumento di educazione e crescita civile. Quello che più ci ha commosso è lo sguardo dei bambini che si trovano in mezzo alla festa e che mostrano di iniziare a comprendere quanto sia magica la condivisione. Pensiamo siano loro i veri destinatari dei frutti sociali che questa festa produce. Confessiamo l’imbarazzo nel valutare i sogni altrui, consci del fatto che il nostro, come tutti i giudizi, è fatalmente figlio del gusto e delle opinioni personali e, come tale, soggetto a critiche e dissensi”.
Ieri i festeggiamenti sacri: dopo la messa solenne e la processione in onore di San Michele Arcangelo di metà pomeriggio con una fiumana di gente come da miglior tradizione, la giornata si è conclusa con il consueto spettacolo pirotecnico. Applausi a scena aperta ma anche tanta rabbia in corpo di molti rionali. Eccezione fatta naturalmente per quelli di Moncioveta, che hanno trascorso ore magiche al grido “Il palio è rosso e rosso resterà”. Con chiara allusione a quello del prossimo anno, visto che come ammonisce un vecchio adagio non c’è due senza tre.
Alberta Gattucci

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