LA VERTENZA
— BASTIA —
E’ FINITA nella peggiore delle ipotesi la crisi della Lgs (Logistica Global Service), l’azienda di trasporti del settore mangimi, che ha cessato l’attività dopo una crisi di mesi. In estate si è consumata la sospensione dell’attività lavorativa (iniziata a febbraio) che nelle scorse settimane ha provocato la messa in mobilità di una ventina di dipendenti, tutti camionisti. Dieci si sono ricollocati in altre aziende e gli altri sono in cassa integrazione senza prospettive concrete. «Abbiamo fatto di tutto per evitarlo – spiega il dirigente sindacale Cgil Vasco Cajarelli – cercando di aprire una trattativa con l’azienda che non si è mai presentata. Fallito anche il tentativo del sindaco di Bastia Francesco Lombardi di chiamare in causa l’associazione degli industriali e la Gepafin». La vertenza aveva infiammato le cronache sindacali di primavera, prima con clamorose dimostrazioni davanti al mangimificio Mignini di Petrignano, unico committente dell’impresa, di cui Marino Mignini titolare dei mangimifici di Assisi e Bastia era anche maggiore azionista della Lgs insieme a Buini. Poi i camionisti si erano legati davanti all’ingresso della Petrini a Bastia e ottenendo l’intervento del sindaco Lombardi. Neanche in questo caso l’azienda ha dato segnali concreti, inviando consulenti tecnici senza mandato operativo. E le attuali prospettive? «Nessuna – secondo Cajarelli – anche se la Lgs è rimasta in piedi per gli adempimenti formali».
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