Scoperta dal Nas a Bastia Umbra. Era gestita senza autorizzazioni da tre donne: madre, figlia e nonna. Ospiti sei anziani, alcuni non autosufficienti.


BASTIA UMBRA – I carabinieri del Nas sono intervenuti all’ora di pranzo e hanno trovato sei anziani, fra cui alcuni non autosufficienti, pronti per il pasto, tutti riuniti in un giardino nascosto da un gazebo, nascosto da una siepe. Sei anziani ospiti di un’abitazione di Bastia Umbra. Una casa di risposo abusiva, abitata da tre donne, madre, figlia e nonna. I carabinieri sono intervenuti su segnalazione anonima. Dalle prime indagini emerge che le tre donne garantivano ospitalità e cura alle sei persone ma senza alcuna autorizzazione. Da quello che hanno potuto vedere le forze dell’ordine, i “vecchietti” non erano trattati male, anche il medico dell’Asl ha riscontrato in loro uno stato di salute buono. Anche riguardo alle condizioni igieniche dell’appartamento nessuna irregolarità. Il problema è l’assenza delle necessarie autorizzazioni di Comune e Asl. Le indagini interesseranno anche i familiari dei sei anziani, due di Assisi, due di Bevagna e due di Bastia.



Casa di riposo «fai da te».


 


Operazione del Nas: sei anziani ospitati in un’abitazione privata di Bastia Umbra senza autorizzazione. Gli ospiti abusivi eran ben tenuti da tre donne: nonna, madre e figlia.


 I militari stanno cercando di capire la posizione delle tre donne e quella dei familiari dei sei anziani ospiti abusivi nella palazzina di Bastia Umbria


Anziani curati e ben tenuti, ma da persone che non avevano alcuna qualifica e che non avevano richiesto né alla Asl né al Comune le necessarie autorizzazioni per portare avanti un’attività del genere: è questo il quadro che emergerebbe dall’operazione dei carabinieri del Nas di Perugia e della stazione di Bastia Umbra, che ieri mattina, in un appartamento di proprietà di tre donne, nonna madre e figlia, hanno trovato sei anziani ospitati senza alcuna autorizzazione. I militari stanno continuando le indagini non solo per chiarire la posizione delle tre donne, ma anche quella dei familiari dei sei ospiti. Due sono di Assisi, due di Bastia Umbra e due di Bevagna. Anziani che gli inquirenti ritengono non essere, o non essere stati, i soli ospiti della ‘casa di riposo’ di via Montefalco, in Borgo I° Maggio, a Bastia Umbra


 


BASTIA UMBRA (f. p. ) – Sei anziani, due di Bastia Umbra, due di Bevagna e due di Assisi, ospitati presso un’abitazione privata senza le necessarie autorizzazioni: è quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’Arma di Perugia, capitanati da Orazio Pellegrini, e i militari della compagnia di Bastia Umbra. I controlli sono scattati ieri mattina intorno all’ ora di pranzo, dopo che una segnalazione anonima aveva fatto presente ai carabinieri l’esistenza di una ‘casa di riposo abusiva’ all’interno di una palazzina a Ba- stia Umbra, abitata da tre donne, madre, figlia e nonna: i militari sono arrivati proprio mentre gli anziani, tra cui alcuni non autosufficienti, aspettavano il pranzo in un giardino nascosto da un gazebo, nascosto a sua volta da una siepe. Secondo le prime informazioni ricavate dalle forze dell’ordine, gli anziani non erano trattati male (sul posto, oltre ai carabineri, anche un dottore delle Asl che ha certificato lo stato di salute, buono, dei sei ‘vecchietti’), le condizioni igieniche dell’appartamento erano buone, ma la struttura non sarebbe stata in possesso delle necessarie autorizzazioni di comune e Asl, né dei requisiti di assistenza sanitaria, oltre a non essere conforme agli standard edilizi imposti dalla legge, in quanto si sarebbe riscontrata l’assenza di strutture adeguate alla cura degli anziani non autosufficienti. Le indagini delle forze dell’ordine continuano per capire se ci siano altre violazioni di tipo amministrativo, ma soprattutto per sapere quanti anziani e per quanto tempo e a quale prezzo siano stati affidati alle tre donne, che pare non fossero in possesso delle necessarie qalifiche per prendersi cura di persone non autosufficienti: tutti gli anziani, puntualizzano i carabinieri, sono comunque stati trovate in buone condizioni di salute e ben tenuti. Ma i chiarimenti non saranno richiesti solo alle tre donne proprietarie dell’appartamento: anche i familiari di ogni singolo anziano saranno sentiti, in particolare per cercare di capire come mai affidassero i loro familiari ad una struttura priva delle necessarie autorizzazioni. Sulle indagini si mantiene comunque il più stretto riserbo, in quanto i carabinieri, prima di rilasciare qualsiasi dichiarazione prima chiarire l’esatto quadro della situazione: eventuali altre informazioni verranno divulgate solo dopo che gli inquirenti avranno raccolto il materiale ritenuto indispensabile per l’inchiesta: tutto quello che è certo, al momento, è che viene smentita con forza l’ipotesi che .la ‘soffiata’ anonima riguardasse “possibili maltrattamenti”: contrariamente a quanto avvenuto in altri casi, viene sottolineato da Nas e carabinieri di Assisi, gli anziani trovati non erano maltrattati o trascurati, venivano solamente ospitati da una struttura che non avrebbe avuto aldina autorizzazione. Anche il comune di Bastia si è mosso per conoscere l’effettiva situazione dell’appartamento di Bastia, mentre l’assessorato ai servizi sociali, retto dal vicesindaco di Bastia, Nadia Cesaretti, si è immediatamente attivato affinché si trovasse in breve tempo una sistemazione alternativa degli anziani. L’amministrazione comunali scrive il sito Bastia Notizie, che non era a conoscenza dell’esistenza della struttura, ma si è subito attivata per trovare una alternativa per gli ospiti della casa: per coloro ohe non hanno una famiglia da cui tornare, l’assessorato ai servizi sociali ha provveduto o sta provvedendo a trovare una collocazione in una casa di riposo.

Articolo in PDF:

Scarica qui il PDF

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.