BASTIA UMBRA – Lo sviluppo urbanistico non deve bloccare i progetti di rilancio industriale. A sostenerlo è la Cgil di Bastia Umbra-Assisi, che riporta all’attenzione della collettività le situazioni Franchi e Petrini. “Precarizzazione e lavoro in nero sono in aumento nel nostro territorio, dove le cifre sono già le più alte e preoccupanti della regione – si fa sapere dalla sede Cgil locale – la peculiarità industriale di Bastia Umbra rischia di essere soffocata da un eccessivo sviluppo del carattere commerciale, che, a lungo andare, potrebbe non garantire più la stabilità e la continuità di cui ha invece bisogno il territorio”. Il quadro tracciato dalla rappresentanza sindacale non è certo roseo e anche dal futuro delle due aree industriali Franchi e Petrini dipenderanno i prossimi cambiamenti dell’assetto locale. “Bastia Umbra risente già pesantemente di uno sviluppo demografico imponente verificatosi con maggiore intensità negli ultimi anni – si considera dalla sede del Cgil – trasformazione caratterizzata da un’immigrazione nazionale e extra comunitaria forte, e, purtroppo, della conseguente inadeguatezza infrastrutturale e sociale necessaria a supportarla”. Ma, per riprendere uno slogan amministrativo dalle potenzialità sfruttate a metà, oltre al fatto, c’è il da farsi; secondo la Cgil locale occorre ricercare il giusto equilibrio tra benefici a vantaggio delle amministrazioni pubbliche e quelli che gioveranno alla collettività, impostando, nei prossimi mesi, uno sviluppo fondato sulla qualità, e non “sull’arricchimento selvaggio di pochi”.
Alberta Gattucci

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