PERUGIA – Da Monsignor Sigismondi, appena nominato vescovo di Foligno, un pensiero ai genitori, «che mi hanno educato nella fede della Chiesa, in particolare a mamma Adriana, nel cui volto ho imparato a scogere l’ampiezza della maternità ecclesiale e a gustane la dolcezza», nomchè sinvera gratitudine nei confronti di monsignor Giuseppe Chiaretti, peraltro sul filo del sorriso. «L’Arcivescovo – ha detto Digismondi -, di qursta mia nomina non è solamente “complice”, ma “mandante”!».
Poi il riferimento al nuovo incarico:« La mia nomina a Foligno viene resa di pubblico dominio nella festa di San Tommaso, il discepolo che ha interrogato il Maestro sulla direzione da seguire, e che si è sentito rispondere ‘Io sono la viam la verità e la vita’. Tommaso è l’apostolo che ha contemplato più da vicino la ferita del costato del Risorto, da cui ‘è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa’; egli è il discepolo che ha insrito nell’Alleluia pasquale il ‘registro’ dello stupore fatto meraviglia: ‘Mio Signore e mio Dio!’. Saluto con vivissima gratitudine monsignor Arduino Bertoldo, e con grande venerazione monsignor Giovanni Benedetti; è nel solco sinodale da loro tracciato che intendo insrirmi, tenendo fisso lo sguardo su Gesù. Nel salutare il popolo santo di Dio che è in Foligno, e in modo specialissimo l’inteo Presbitero diocesano, prendo a prestito le parole della formula di benedizione con cui san Paolo saluta gli anziani di Efeso: ‘Vi affido al Signore e alla parola della sua grazia’».

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