BASTIA – Arredo urbano, nuove strade e giardini, ora ci pensano i cittadini, direttamente e in contanti, a finanziare i lavori. Bastia Umbra sceglie la carta della “tassa di scopo”, e diventa unico e primo Comune umbro, almeno per ora, a chiedere ai suoi 22 mila residenti un balzello aggiuntivo del 5 mille per cinque anni, e questo per finanziare il 30 per cento delle nuove opere pubbliche. Un’imposta new entry che si va ad aggiungere alla addizionale Irpef (ora al 6 per mille, nel 2007 era al 4 come riporta l’Ancicnc) e all’imposta comunale sugli immobili, che vede l’applicazione del 7 per mille sulle seconde case. Naviga al largo il comune bastiolo, tanto da scegliere una strada per ora imboccata solamente da altre 19 amministrazioni in tutta Italia. Da quest’anno, quindi, chi abita a Bastia Umbra dovrà versare nelle casse comunali il 5 per mille dei propri proventi, ma ad una condizione: se entro due anni dalla data prevista le opere messe in cantiere non saranno ancora iniziate, i contribuenti potranno chiedere il rimborso della nuova tassa. Che come detto entra in vigore dal 2008 e per 5 anni complessivi.
Una tassa, quella di scopo, che è stata per ora snobbata dalla maggior parte dei Comuni che sembrano preferire, dove ancora possibile, ritoccare le addizionali e altre imposte locali prima di passare ad una sorta di imposta doppione. Che viene calcolata sulla base dell’imponibile dell’Ici. E tutto per sostenere le spese di nuove opere pubbliche, quali, ad esempio, quelle per il trasporto pubblico urbano, strade, per interventi di arredo urbano e per la sistemazione di parchi, giardini e parcheggi pubblici.
S. Can.
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