Tre le aziende coinvolte con sede in Bastia Umbra
BASTIA UMBRA – La guardia di Finanza di Assisi scova una presunta maxievasione per 4 milioni di Euro di imponibile. Le verifiche avrebbero appurato l’esistenza di un sistema di evasione che va dal 30 fino ad arrivare al 45-50% del prezzo degli immobili trattati da più ditte collegate tra loro che svolgevano l’attività di costruzione e vendita di immobili.
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Di seguito il comunicato ANSA:
FRODI: GDF SCOPRE EVASIONE IN VENDITA CASE PER 4 MLN EURO
(ANSA) – ASSISI (PERUGIA), 9 MAG – Una presunta maxi evasione
nella vendita di appartamenti e’ stata scoperta dalla guardia di
finanza di Assisi che ha portato alla luce una frode fiscale per
oltre 4 milioni di euro.
Le fiamme gialle hanno concluso in questi giorni tre
complesse verifiche avviate nello scorso febbraio nei confronti
di altrettante societa’ di capitali con sede a Bastia Umbra,
tutte esercenti l’attivita’ di costruzione e vendita di immobili
residenziali e commerciali. Fanno parte – hanno riferito gli
investigatori – di un unico gruppo che negli anni scorsi ha
movimentato dinamicamente il mercato immobiliare. Le societa’
erano infatti specializzate negli immobili di categoria e
finiture medio-alte, costruiti e venduti in molti comuni della
provincia di Perugia.
Le attivita’ ispettive sono state avviate solo dopo che gli
investigatori della tenenza di Assisi della guardia di finanza,
avendo raccolto un gran numero di informazioni sul territorio ed
averle analizzate, approfondite e verificate, grazie anche ai
riscontri ed agli ”incroci” resi possibili dalle
interrogazione alle banche dati in uso al corpo, avevano
delineato un quadro indiziario di evasione e frodi fiscali
ritenuto particolarmente solido e corposo. Gli interventi
attuati – ha riferito la gdf – hanno da subito confermato
l’attendibilita’ del lavoro svolto, atteso che gia’ dai primi
giorni di esami contabili e documentali i finanzieri sono stati
in grado di appurare un’evasione fiscale definita sistematica e
ricorrente, normalmente quantificabile nel 30% del valore degli
immobili ceduti, ma con punte fino al 45-50%.
Secondo la gdf la metodologia fraudolenta utilizzata era
collaudata e consolidata: le parti, infatti, dopo aver redatto
un compromesso con i valori reali, provvedevano al successivo
”rogito” e perfezionamento della vendita con l’indicazione di
valori nettamente inferiori, distruggendo poi integralmente o
parzialmente il compromesso precedentemente compilato. I
verificatori della guardia di finanza hanno cosi’ minuziosamente
ricostruito quasi duecento transazioni immobiliari, arrivando a
determinare i reali valori di vendita di case, appartamenti e
negozi attraverso la comparazione di valori ed elementi
oggettivi desunti da altri tipi di atti e contratti, nonche’ dai
dati acquisiti presso l’Osservatorio del mercato immobiliare.
Il complesso di queste ed altre attivita’, unite ai controlli
nei confronti di tutti gli acquirenti, privati e imprenditori,
molti dei quali hanno dichiarato e dimostrato di aver pagato
somme nettamente superiori a quelle riportate nei rogiti
notarili, hanno permesso di constatare – sempre secondo quanto
emerso dall’indagine – che le tre societa’ hanno nascosto al
fisco redditi per complessivi 4 milioni di euro. Le verifiche
hanno permesso altresi’ di scoprire un’evasione all’Irap per
circa 3,5 milioni di Euro e all’imposta sul valore aggiunto per
circa 600.000 euro.
I rappresentanti legali delle societa’ sono stati segnalati
all’autorita’ giudiziaria per violazioni fiscali. (ANSA).
nella vendita di appartamenti e’ stata scoperta dalla guardia di
finanza di Assisi che ha portato alla luce una frode fiscale per
oltre 4 milioni di euro.
Le fiamme gialle hanno concluso in questi giorni tre
complesse verifiche avviate nello scorso febbraio nei confronti
di altrettante societa’ di capitali con sede a Bastia Umbra,
tutte esercenti l’attivita’ di costruzione e vendita di immobili
residenziali e commerciali. Fanno parte – hanno riferito gli
investigatori – di un unico gruppo che negli anni scorsi ha
movimentato dinamicamente il mercato immobiliare. Le societa’
erano infatti specializzate negli immobili di categoria e
finiture medio-alte, costruiti e venduti in molti comuni della
provincia di Perugia.
Le attivita’ ispettive sono state avviate solo dopo che gli
investigatori della tenenza di Assisi della guardia di finanza,
avendo raccolto un gran numero di informazioni sul territorio ed
averle analizzate, approfondite e verificate, grazie anche ai
riscontri ed agli ”incroci” resi possibili dalle
interrogazione alle banche dati in uso al corpo, avevano
delineato un quadro indiziario di evasione e frodi fiscali
ritenuto particolarmente solido e corposo. Gli interventi
attuati – ha riferito la gdf – hanno da subito confermato
l’attendibilita’ del lavoro svolto, atteso che gia’ dai primi
giorni di esami contabili e documentali i finanzieri sono stati
in grado di appurare un’evasione fiscale definita sistematica e
ricorrente, normalmente quantificabile nel 30% del valore degli
immobili ceduti, ma con punte fino al 45-50%.
Secondo la gdf la metodologia fraudolenta utilizzata era
collaudata e consolidata: le parti, infatti, dopo aver redatto
un compromesso con i valori reali, provvedevano al successivo
”rogito” e perfezionamento della vendita con l’indicazione di
valori nettamente inferiori, distruggendo poi integralmente o
parzialmente il compromesso precedentemente compilato. I
verificatori della guardia di finanza hanno cosi’ minuziosamente
ricostruito quasi duecento transazioni immobiliari, arrivando a
determinare i reali valori di vendita di case, appartamenti e
negozi attraverso la comparazione di valori ed elementi
oggettivi desunti da altri tipi di atti e contratti, nonche’ dai
dati acquisiti presso l’Osservatorio del mercato immobiliare.
Il complesso di queste ed altre attivita’, unite ai controlli
nei confronti di tutti gli acquirenti, privati e imprenditori,
molti dei quali hanno dichiarato e dimostrato di aver pagato
somme nettamente superiori a quelle riportate nei rogiti
notarili, hanno permesso di constatare – sempre secondo quanto
emerso dall’indagine – che le tre societa’ hanno nascosto al
fisco redditi per complessivi 4 milioni di euro. Le verifiche
hanno permesso altresi’ di scoprire un’evasione all’Irap per
circa 3,5 milioni di Euro e all’imposta sul valore aggiunto per
circa 600.000 euro.
I rappresentanti legali delle societa’ sono stati segnalati
all’autorita’ giudiziaria per violazioni fiscali. (ANSA).
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