Presento il programma della kermesse che prenderà il via domani all’Umbnafiere di Bastia Umbra
Sarà presente anche uno stand dell’Accademia di Belle Arti di Perugia


BASTIA UMBRA – Si presenta nel segno di una “continuità creativa” che mette in evidenza ciò che nell’arte può essere considerato come “un mondo di cose belle da vedere”. Opere del passato, ma con un occhio anche allo stato attuale della contemporaneità artistica. Va in questo senso la collaborazione tra Accademia di Belle Arti di Perugia e “Assisi Antiquariato”, una delle principali novità di questa importante manifestazione sempre più punto di riferimento per tutti gli amanti dell’arte antica.
Ieri mattina, per presentare questo importante sodalizio e per annunciare così la 36esima edizione di “Assisi Antiquariato”, presso la Biblioteca Storica dell’Accademia sono intervenuti gli organizzatori dell’evento, Ennio Riccardi, amministratore delegato del Centro Internazionale Manifestazioni d’Arte (Cima), e Lazzaro Bogliari, presidente Centro Umbriafiere (ormai parte integrante della società organizzatrice) oltre ad Alfredo De Poi e Fabrizio Fabbroni, rispettivamente presidente e direttore di uno degli Istituti superiori di Istruzione Artistica più antichi d’Italia.
Più ricco e interessante che mai, da domani e fino al 4 maggio, torna dunque al Centro Umbria-fiere di Bastia Umbra uno degli appuntamenti più selettivi e più attesi in Italia con l’esposizione e la compravendita di preziose rarità. Nei padiglioni del centro fieristico – trasformato per l’occasione in raffinato e accogliente museo-galleria – si ritroveranno novanta espositori, tra cui una quindicina di antiquari stranieri. In pratica, il meglio di ciò che offre il mercato internazionale. “Gli oggetti in mostra sono rigorosamente selezionati da una commissione di esperti d’arte, perché la qualità – ha sottolineato Riccardi della CIMA – resta l’elemento caratterizzante della mostra mercato, visitata ogni anno da migliaia di appassionati”.
“Assisi Antiquariato”, insomma, è una tappa fondamentale per scoprire o riscoprire le emozioni del tempo passato. E del presente, vista questa nuova collaborazione con l’Accademia di Belle Arti. “Abbiamo accolto l’offerta degli organizzatori – ha spiegato De Poi – perché questo accostamento ci è sembrato valido. La Fondazione Accademia di Belle Arti, possiede un importante giacimento culturale oggi non accessibile a causa degli impegnativi lavori di consolidamento e restauro che interessano il complesso monumentale di San Francesco al Prato, sede storica dell’Accademia. Ma la
volontà di segnalarne comunque la presenza agli amanti dell’arte, ha motivato la scelta di rendere fruibile, in questa occasione, almeno una piccolissima selezione di opere”.
Un ampio spazio, con l’esposizione di trenta pezzi tra antichi e contemporanei, verrà dunque riservato all’Accademia. “Questa iniziativa – ha aggiunto Fabbroni – rientra nel nuovo corso dell’Accademia, attraverso la partecipazione ad eventi del territorio. Nel rapporto con Assisi Antiquariato l’aspetto della ‘continuità creativa’ ci è sembrato quello giusto da evidenziare. L’Accademia ha due entità, il suo patrimonio e la scuola, non disunite, in quanto il patrimonio proviene anche dagli studenti. Oltre al materiale più datato abbiamo chiesto a quattro giovani artisti (Valerio Niccacci, Jacopo Gregori, Manuela Assilli, Caima Nesci) di portare con la propria arte la contemporaneità”.
“Assisi Antiquariato” continua pertanto a dare un contributo importante alla cultura umbra anche con la valorizzazione della capacità di intendere e di creare il bello. Sono ormai tutti concordi nel considerarla non solo una mostra mercato. Anche per questo motivo è stato facile l’accostamento con l’Accademia di Belle Arti. “Non ho mai immaginato questa manifestazione solo come un ‘mercato’ – ha affermato Bogliari – ma come una iniziativa di grande livello, la più bella che facciamo al Centro Umbriafiere, e che qualifica l’identità della nostra regione. Con le novità di quest’anno abbiamo voluto dare il segnale di una manifestazione che si muove e che fa da stimolo, in questo caso per mettere in evidenza il patrimonio dell’Accademia e magari per stuzzicare chi si deve occupare del suo futuro”.
“L’aspetto culturale – ha detto infine Riccardi – è stato sempre ricercato. Nel corso degli anni la mostra ha ospitato le opere di importanti artisti come Moore, Manzù, Greco e De Chirico, oltre alla famosa Collezione Perkins, ed ha restaurato opere del museo della cattedrale di San Rufino ad Assisi. Ma questo incide molto sul bilancio della manifestazione che ha sempre dovuto camminare con le proprie gambe senza ricevere aiuti e sovvenzioni. A volte ci siamo dovuti fermare, ma anche se con fatica abbiamo voluto riprendere questo aspetto culturale”.

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