Prime conferme alle ipotesi iniziali. Ma occorrono altri esami per avere certezze sulla morte del bimbo di 13 mesi

Il pediatra: il piccolo Edoardo aveva tracce di cibo in bocca


BASTIA UMBRA – Tracce di cibo in bocca, un rigurgito letale, il sospetto che sia stata la Sids, la sindrome più conosciuta come morte in culla. La magistratura vuole vederci chiaro sulla morte di un bimbo di appena 13 mesi, trovato morto giovedì nel lettino dell’asilo dove dormiva. Nelle prossime ore l’esame autoptico potrà fornire maggiori elementi agli inquirenti, coordinati dal pm Daniela Isaia. L’esame autoptico eseguito dal medico legale Gualtiero Gualtieri alla presenza della dottoressa Donatella Fratini del dipartimento di Anatomia patologica dell’università degli studi di Perugia.
Le indagini
Il pm Daniela Angelina Isaia si e recata al nido subito dopo la disgrazia. Il corpicino di Edoardo è stato trasferito dal centro per l’infanzia, la struttura privata “Piccole Orme” situata a Borgo Primo Maggio, solo nella tarda serata di giovedì; il medioo infatti è rimasto sul posto fino a tardi e la salma e stata portata all’obitorio dell’ex Silvestrini solo intorno alle 23,30. E gli inquirenti cercano di capire come sia stato possibile che il piccolo sia deceduto mentre stava dormendo. Così accertamenti sono proseguiti all’interno dei locali dell’asilo nido per controllare il tutto e e stato sentito anche il personale. Dalle forze dell’ordine non trapela nulla ma qualcuno vocifera di avvisi di garanzia pronti a partire. La disgrazia è avvenuta giovedì intorno all’orario di chiusura, quando ormai nell’asilo erano rimasti solo alcuni bambini; a dare l’allarme e stato il personale dell’asilo intorno alle 17 circa, quando le educatrici hanno controllato il piccolo addormentato accorgendosi della presenza di un rigurgito fuoriuscito dalla bocca. Subito dopo essersi accorte che il bimbo non respirava più sul posto è stato chiamato il soccorso medico del 118, che però non ha potuto fare nulla. Sono intervenuti anche i carabinieri di Bastia Umbra e del comando della compagnia di Assisi.
Il dolore del genitori
I militari hanno effettuato i rilievi di prassi durante il sopralluogo. L’indagine e ora a caricò della magistratura; oltre all’autopsia, saranno necessari alcuni controlli sul luogo della disgrazia, anche se la morte del bimbo di tredici mesi è probabilmente da far risalire alla sindrome della morte in culla o all’improvviso rigurgito. Per ora, comunque, la struttura di via Foligno è chiusa; ieri mattina la gestione ha affisso un cartello che ne rende nota la temporanea sospensione dell’attività per lutto.
Il medico
“Mi hanno avvisato e sono arrivato in un attimo; abbiamo subito messo in atto le tecniche di primo soccorso, ma purtroppo non sembrava ci fosse più nulla da fare”. Questo è quanto racconta il pediatra Prospero Calzolari, che esercita nello studio medico situato vicino all’asilo nido dove è morto nel sonno Edoardo.
Il dottor Calzolari e intervenuto sul posto della disgrazia insieme alla collega Simonetta Cara. Insieme hanno subito messo in atto sul bimbo le manovre di Bls (“basic life support”, cioe il supporto di base delle funzioni vitali), che si utilizzano per sostenere il respiro e l’attività circolatoria in caso di arresto, prolungando il tempo utile fino all’arrivo del 118. “Abbiamo fatto ciò che era necessario fare, ma già si capiva che sarebbe stato necessario un miracolo”, dice il medico. bimbo aveva le labbra violacee e la pupilla dilatata – continua – la bocca era piena di pappa, il polso assente”.
I medici hanno comunque proceduto come prassi per circa un quarto d’ora, quando hanno passato il testimone ai sanitari del 118. I medici del soccorso hanno utilizzato anche il defibrillatore, ma purtroppo la rianimazione e stata impossibile. All’arrivo, il medico legale ha sancito ufficialmente il decesso. Chiarire le cause della morte sarà possibile solo dopo l’autopsia. Tuttavia, qualcuno ha parlato a questo proposito di morte in culla.
“Si chiama Sids – spiega il dottor Calzolari – e proprio il nome, ‘sindrome della morte improvvisa del lattante’, ne illustra la caratteristica di imprevedibilità”. La Sids, dice il pediatra, è ancora la prima causa di morte dei bambini apparentemente sani nel primo anno di vita, soprattutto nei primi sei mesi, con una percentuale di circa un caso su mille. Colpisce soprattutto i maschi e a tutt’oggi non si possono distinguere cause precise sul perché si verifichi. La morte in culla non e indice del fatto che i genitori o chi si sta occupando del piccolo che ne e colpito sia stato negligente; e impossibile controllare il sonno costantemente. Però, purtroppo, puo succedere. “Alcuni fattori non sono prevedibili -chiarisce il medico – però altri elementi di rischio si possono prevenire con alcuni accorgimenti. A volte, quando il bambino nasce prematuro, possono esserci alcune disfunzioni cardiache che possono essere viste tramite elettrocardiogramma. Poi, durante il sonno, e importante tenere alcune precauzioni; evitare ambienti troppo caldi o coprire i bambini eccessivamente, tenere il piccolo sdraiato a pancia in su con il viso scoperto”.
Solitamente, però, la Sids colpisce i bambini entro i primi mesi di vita; potrebbe essere improbabile, anche se possibile, che proprio questa sindrome abbia causato il decesso del piccolo Edoardo. “In questo periodo girano alcune formeme virali che causano vomito e diarrea”, fa sapere il pediatra; questo potrebbe combaciare con il fatto che, stando a quanto riportato
dalle maestre, il bambino da qualche tempo rigurgitava il cibo.
Valentina Antonelli


la disgrazia ha sconvolto tutta la città. Interviene il coordinatore dei servizi sociali del Comune
Tutta Bastia si stringe intorno ai genitori


BASTIA UMBRA – La città di Bastia Umbra e immersa nel silenzio. Da un lato si respira il dolore condiviso per la tragedia che ha visto morire il piccolo Edoardo a soli tredici mesi di vita, ma dall’altro si manifesta una sincera e piena solidarietà nei confronti del personale dell’ asilo nido ,privato “Piccole Orme” di via Foligno,dove il piccolo e stato sorpreso senza vita in seguito a un rigurgito. Ieri pomeriggio, oltre alle forze dell’ordine e ai soccorsi medici, in molti si sono precipitati sul luogo della tragedia, per essere vicini alla mamma e al papà del piccolo, ma anche alle insegnanti del nido, nonché alla direttrice della struttura, Rosita Orologio. A rappresentare l’amministrazione comunale sono state l’assessore ai servizi sociali, nonché vice sindaco, Nadia Cesaretti, e il dirigente del settore comunale che si occupa del coordinamento dei servizi sociali, Elisa Granocchia. “Picoole orme” è uno dei migliori asili nido privati che abbiamo” ha da subito tenuto a precisare l’assessore Cesaretti “dalle periodiche verifiche, la struttura è sempre risultata essere in regola. Le insegnanti sono tutte ragazze molto in gamba e operano con grande professionalità e amore. La morte del piccolo Edoardo è stata purtroppo una tragedia improvvisa, una disgrazia che poteva capitare in qualsiasi contesto”. Ieri, a un giorno di distanza dal tragico accadimento, il dirigente del settore che coordina i servizi sociali, Elisa Granocchia, ha spiegato: “L’ amministrazione comunale si è subito mossa per essere vicina alla famiglia del piccolo Edoardo; ma con grande discrezione. Quando ieri io e l’assessore Cesaretti ci siamo recate presso il nido di via Foligno siamo rimaste fuori dalla struttura, sia per non intralciare l’operato di forze dell’ordine e soccorsi medici, ma anche per lasciare alla famiglia un minimo di intimità in un momento così difficile da accettare. I servizi sociali non hanno mai avuto occasione di conoscere i genitori del piccolo Edoardo e, ad oggi, nessuno del comune li ha contattati personalmente. Invece, proprio ieri, abbiamo avuto modo di poter esprimere la nostra solidarietà al dirigente della struttura “Piocole orme”, Rosita Orologio. Non esiste nessun progetto di collaborazione tra i servizi sociali e la struttura privata, ma il nostro settore ha spesso verificato la qualità del servizio”. E, dopo un primo momento di assoluta solidarietà nei confronti della famiglia del piccolo Edoardo, sono stati proprio i genitori a preoccuparsi per le sorti della struttura privata: “Ci auguriamo che l’asilo non subisca conseguenze di nessun tipo, perchè non vogliamo che i nostri figli perdano questo angolo di paradiso.



La tragedia nell’asilo Cordoglio dall’assessorato
La Regione sempre attenta alle strutture


PERUGIA – “Colpiti dalla dolorosa vicenda avvenuta nel Nido di Bastia, esprimiamo ai genitori del piccolo il più sentito cordoglio e a tutti coloro che soffrono per la sua perdita la più affettuosa vicinanza”. È quanto afferma l’assessorato regionale all’Istruzione e formazione professionale, in merito alla morte del bimbo di 13 mesi. “In modo particolare – continuano i rappresentanti dell’Assessorato -siamo vicini a chi si e assunto l’impegno e la responsabilità di dedicare professionalità e sensibilità educativa, alla cura dei più piccoli, e che non puo che condividere dolorosamente il lutto di Bastia”. “La Regione Umbria – si ricorda – assieme ai Comuni, ha fornito in questi ultimi due anni non solo regole rigorose, ma anche un attento supporto e accompagnamento alle strutture educative per la prima infanzia. Una qualsiasi valutazione di cio che è accaduto e affidata a chi e competente a farlo”.

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