Continuano le polemiche dopo l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri Dl per il lilcenziamento” dell’assessore Antonini

Gli esponenti dela Margherita hanno deciso di mantenere aperta la sezione locale
Non ci sarà nel Comune la fusione con la Quercia


LUCIA PIPPI
BASTIA UMBRA – Alla fine lo scontro ha portato alla rottura definitiva. Malgrado gli sforzi della segreteria regionale e provinciale del Partito democratico per ricucire tra ex Ds ed ex Margherita di Bastia, la situazione è precipitata. La Margherita ha, infatti, deciso di non partecipare al Partito democratico locale.
Una scelta che era stata annunciata già da diverso tempo, da quando, per solidarietà all’assessore all’Urbanistica, Giorgio Antonini, in quota ai Dl, “licenziato” dal sindaco Lombardi, il gruppo aveva deciso di abbandonare la maggioranza in consiglio comunale.
Da lì erano scaturite non poche polemiche che avevano portato, in un primo momento, la Margherita a ritirare i candidati per le elezioni dei vertici provinciali e locali del partito democratico.
L’unica rappresentante del partito ad essere rimasta con la maggioranza è stata la vicesindaco, con delega ai servizi sociali, Nadia Cesaretti, che lo ha fatto, tuttavia, come scelta libera e personale.
A Bastia, quindi, si è evidenziata la prima anomalia del Partito democratico, al punto che il partito che faceva capo a Rutelli ha anche deciso di mantenere aperta a Bastia la propria sezione. L’apice della rottura, secondo una nota inviata dai Dl, si è avuta in occasione delle elezioni. “I Ds di Bastia – si legge nel documento – hanno posto in essere comportamenti ispirati ad un centralismo democratico di antica memoria tesi a costituire un direttivo caratterizzato da una massiccia presenza di diessini, concedendo un’inconsistente ospitalità alla componente della Margherita. Tutto ciò alla presenza del coordinatore regionale, Maria Pia Bruscolotti, che ha insistentemente quanto inutilmente, tentato di riportare la questione ad un giusto equilibrio e ad una obiettiva proporzionalità”. “In questa vicenda – continua la Margherita – stupisce che il primo cittadino, consapevole dei rischi che si sarebbero potuti riverberare nell’amministrazione comunale, abbia inspiegabilmente deciso di revocare la delega di assessore all’urbanistica al rappresentante della Margherita, reo forse, di pretendere un’eccessiva trasparenza nella predisposizione di tutti gli atti urbanistici”.
“La Margherita, che avrebbe anche potuto assentire ad un riassetto complessivo dell’esecutivo comunale, non può non ribellarsi ad un’operazione fortemente lesiva della sua dignità e onorabilità. E’ perciò che, riassumendo totalmente, autonomia di vincolo di coalizione il gruppo al Comune di Bastia si dichiara fuori dalla maggioranza riservandosi di decidere di volta in volta sui singoli atti”. Gli stessi organismi sottolineano, inoltre, che la presenza di Nadia Cesaretti all’interno della giunta non rientra in alcun modo nel campo di scelte del partito ma si tratta di una decisione presa assolutamente a titolo personale.
Il nodo maggiore da sciogliere, dunque, riguarda il nascente Partito democratico. Una questione che, secondo il direttivo, spetta al coordinamento provinciale redimere al più presto.
“Sarà cosa interessante – concludono gli esponenti della Margherita – capire se l’organo provinciale, territorialmente competente, vorrà rompere un incomprensibile silenzio per mettere in campo l’autorevolezza del suo incarico, peraltro attribuitogli con una larga maggioranza, rispettosa della pluralità culturale del Pd e, per tanto, capace di essere di tale pluralità garante”.

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