INCIDENTE AEREO Recuperati solo a tarda notte i corpi straziati delle due vittime
Le indagini condotte dall’agenzia per la sicurezza del volo
Gabriele Donati
Perugia
Tutta notte a cercare in mezzo ai rottami; tra la nebbia che avvolge ogni cosa, l’odore di bruciato e le lamiere dell’aereo. Una notte d’inferno per i vigili. del fuoco, alla ricerca dei corpi di Antonino Sarica, 59anni e Noemi Moscetta di 23; rispettivamente istruttore di volo e allieva, che domenica sera si sono schiantati nei pressi di Costano con un ultraleggero (un Cessna 177) partito da Roma Urbe.
Le cause dell’incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti e dell’Ansv (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) ma si sta concretizzando l’ipotesi di un guasto al motore. Diverse infatti le testimonianze raccolte nelle abitazioni limitrofe alla zona dell’impatto che parlano di rumori che sembrerebbero tipici di problemi tecnici al motore. Le dinamiche dell’incidente sembrano quindi abbastanza chiare. La fitta nebbia di domenica avrebbe reso difficile al piccolo aereo l’atterraggio all’aeroporto di Sant’Egidio che avrebbe così optato per continuare a girare intorno alla zona sperando in un miglioramento delle condizioni meteorologiche. Speranza purtroppo vana.
Durante l’ennesimo giro intorno all’aeroporto il motore del Cessna si è “piantato” costringendo l’istruttore di volo ad un disperato quanto inutile atterraggio di fortuna. Così poco prima delle 18 il velivolo ha urtato il suolo, perdendo dopo pochi metri il motore mentre i pezzi della carlinga con i due corpi sono stati proiettati ad alcuni metri. Altre parti del velivolo sono state ritrovate ad alcune decine di metri dal punto di impatto. L’allarme è scattato immediatamente ma le ricerche sono state rese difficoltose dalla presenza di una fitta nebbia che gravava sulla zona e sono state condotte dividendo l’area del presunto incidente in più settori con l’intervento di personale e mezzi dei carabinieri, della polizia, dei vigili del fuoco e di alcuni volontari. Le salme sono state trasportate durante la notte all’obitorio dell’ ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Tutto bene invece per il volo della Ryanair che sempre domenica ha dovuto atterrare non senza difficoltà all’aeroporto di San Egidio. 150 perugini imbarcati sull’aereo FR952 se la sono vista brutta quando il pilota ha mancato per ben due volte la pista, decidendo alla fine di dirigersi su Roma. Troppa nebbia per far planare in sicurezza l’aereo della compagnia irlandese leader dei low cost.
La nebbia rimane il problema più spinoso per gli aeroporti italiani. A poco valgono i rimedi tradizionali come l’uso di riscaldamento o lo spruzzamento di particelle di sale per aumentare la dispersione. La tecnologia in questo senso ci sta ancora lavorando e in qualche aeroporto si sta sperimentando un progetto pilota che potrebbe essere l’apripista per un uso diffuso. Si chiama A-SMGCS – Advanced- Surface Movement Guidance and Control System e si tratta di un sistema di controllo e
guida per il movimento di superficie: una somma di funzioni, sistemi tecnologici e procedure integrati tra loto per garantire il maggior numero di movimenti di aeromobili nella massima sicurezza entro l’area operativa aeroportuale. Grazie all’uso combinato di sensori, radar, telecamere ottiche e termiche ed all’elaborazione di dati satellitari, il sistema è in grado di gestire e pianificare il traffico aeroportuale in ogni condizione meteorologica. Anche in situazioni di ridotta visibilità per la presenza di nebbia fitta.
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