BASTIA DOPO IL «CASO» ANTONINI
— BASTIA —
STOP ALLA FASE costituente del Partito Democratico. A chiederlo è la Margherita che ha riunito l’altra sera i propri aderenti e in un documento inviato al segretario regionale Bruscolotti e al coordinatore provinciale Mignini chiede il rinvio dell’assemblea fissata tra il 24 e il 27 gennaio per la fondazione dei circoli territoriali e l’elezione del coordinamento comunale. Il nodo ancora da sciogliere è il ‘licenziamento’ dell’assessore all’urbanistica Giorgio Antonini, deciso due mesi fa, dopo che lo stesso Antonini aveva scritto al sindaco per lamentare scarsa collegialità nel lavoro della giunta. E’ il secondo assessore non Ds «rimosso unilateralmente in poco più di un anno senza motivazione di sostanza». La Margherita, che si sente isolata, denuncia: «Non è ancora pervenuto da parte del sindaco alcun segnale che lasci intendere la volontà di recuperare i rapporti con la Margherita e di condividere le scelte all’interno della coalizione». L’iniziativa, minacciata già a dicembre, è stata assunta oggi perché la Margherita teme, dopo la formalizzazione degli organi dirigenti del Pd, di non avere più strumenti con cui far valere le proprie ragioni. Si teme, inoltre, che il ruolo egemone esercitato dai Ds nella giunta possa estendersi al totale controllo del nuovo partito, vanificando il ruolo della Margherita ed anche quello degli aderenti al Pd del gruppo ‘società civile’.
m.s.
STOP ALLA FASE costituente del Partito Democratico. A chiederlo è la Margherita che ha riunito l’altra sera i propri aderenti e in un documento inviato al segretario regionale Bruscolotti e al coordinatore provinciale Mignini chiede il rinvio dell’assemblea fissata tra il 24 e il 27 gennaio per la fondazione dei circoli territoriali e l’elezione del coordinamento comunale. Il nodo ancora da sciogliere è il ‘licenziamento’ dell’assessore all’urbanistica Giorgio Antonini, deciso due mesi fa, dopo che lo stesso Antonini aveva scritto al sindaco per lamentare scarsa collegialità nel lavoro della giunta. E’ il secondo assessore non Ds «rimosso unilateralmente in poco più di un anno senza motivazione di sostanza». La Margherita, che si sente isolata, denuncia: «Non è ancora pervenuto da parte del sindaco alcun segnale che lasci intendere la volontà di recuperare i rapporti con la Margherita e di condividere le scelte all’interno della coalizione». L’iniziativa, minacciata già a dicembre, è stata assunta oggi perché la Margherita teme, dopo la formalizzazione degli organi dirigenti del Pd, di non avere più strumenti con cui far valere le proprie ragioni. Si teme, inoltre, che il ruolo egemone esercitato dai Ds nella giunta possa estendersi al totale controllo del nuovo partito, vanificando il ruolo della Margherita ed anche quello degli aderenti al Pd del gruppo ‘società civile’.
m.s.
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