Non si placano le polemiche dopo il “licenziamento” dell’assessore Antonini


La Margherita chiede il rinvio del congresso
Inviata una lettera alle segreterie regionale e provinciali
“Nessuna volontà del sindacodi recuperare con i Dl”


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – L’assemblea degli iscritti della Margherita si è riunita mercoledì e ha convenuto che al momento non sussistono le condizioni per procedere alla costituzione degli organismi locali del partito democratico. Della presa di posizione i dl bastioli hanno messo al corrente il segretario regionale del partito democratico Maria Pia Bruscolotti e quello provinciale Piero Mignini attraverso una lettera in cui viene chiesto il rinvio della convocazione dell’assemblea, prevista nei giorni 24-25-26-27 gennaio, per la fondazione dei circoli territoriali e per l’elezione dei componenti del coordinamento comunale e dei delegati all’assemblea provinciale del pd.
“Con il ritiro unilaterale della delega a Giorgio Antonini – si legge nella lettera -, secondo assessore all’urbanistica non Ds rimosso in poco più di un anno senza motivazioni di sostanza, il sindaco, oltre che minare completamente le fondamenta della coalizione, ha rimarcato ancora una volta la volontà di voler privilegiare e rafforzare il ruolo decisionale della Quercia all’interno dell’amministrazione comunale a discapito della Margherita, che pure ha contribuito in modo determinate alla sua elezione ed all’affermazione della coalizione di centrosinistra nelle elezioni del 2004. A tutt’oggi – lamentano i rappresentanti dl – non è ancora pervenuto da parte del sindaco alcun segnale concreto che lasci intendere la volontà di recuperare realmente i rapporti con la Margherita e la volontà di condividere le scelte all’interno della coalizione. Un processo di costituzione del partito democratico, appiattito su un ruolo egemone dei Ds, non rappresenta alcun elemento di novità nel quadro politico locale e pertanto non può essere condiviso dalla Margherita, impegnata invece per il reale rinnovamento ed il reale riformismo della politica locale”.
La Margherita ritiene pertanto che, in questo contesto, senza prendere ufficialmente le distanze “da questi metodi e da questi atteggiamenti che soffocano il confronto politico”, possa essere vanificato anche “l’indispensabile contributo al rinnovamento ed al riformismo da parte della società civile” coinvolta nella costituzione del partito democratico.

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