Il passaggio pedonale in questioneGentile redazione,
vorrei approfittare della vostra disponibilità per segnalare la pericolosità e la irregolarità della segnaletica orizzontale  riguardante la nuova rotonda posta all’incrocio di Viale Umbria con Via Vietnam e Via S. M. Arcangelo ( la rotonda del conservone).
Innanzitutto non si comprende come mai la carreggiata di Viale Umbria in prossimità della rotonda sia stata ristretta, allargando il marciapiede, che tra l’altro era già molto largo. Questo restringimento in questi ultimi tempi è stato causa di cadute di alcune persone anziane che vi transitavano in bicicletta, in quanto non c’è spazio al margine della carreggiata per passare in tutta sicurezza con un ciclo. Inoltre questo restringimento ad imbuto ha causato anche la rottura di cerchioni di alcune macchine, per non parlare del margine del marciapiede molto tagliente.
Ma ciò che risulta molto strano, SONO LE STRISCIE PEDONALI, che non sono a norma con il codice della strada. Il regolamento di attuazione, all’art. 145 cita testualmente: “… In presenza del segnale FERMARSI E DARE PRECEDENZA, l’attraversamento pedonale, se esiste, deve essere tracciato a monte della linea di arresto, lasciando uno spazio libero di almeno 5 metri; in tal caso i pedoni devono essere incanalati verso l’attraversamento pedonale mediante opportuni sistemi di protezione …”
Pertanto, mi domando se questo sia un altro caso di realizzazione urbanistica errata, realizzata in maniera un po’ superficiale, con relativo spreco di soldi che si poteva evitare, bastava soltanto seguire alla lettera le regole dettate chiaramente dalla legge senza inventarsi nulla.
Altre rotonde a Bastia sono in costruzione e i lavori sembrano procedere con modifiche in corso d’opera dimostrando una scarsa lungimiranza progettuale che ha sottovalutato l’impatto del nuovo con l’esistente. Non dovrebbe essere difficile, con gli strumenti a disposizione dei tecnici realizzare un progetto che tenga conto di tutte le situazioni prevedibili, a meno che il progettista sia costretto a seguire direttive estranee alla sua professionalità.


Marco Fortebracci

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