IL PROGETTO di restauro della centrale piazza Bruno Buozzi di Ospedalicchio ha suscitato qualche perplessità che i residenti hanno manifestato nel corso di una pubblica assemblea. Il progettista, architetto Monia Giacanella, già assessore comunale all’Urbanistica, incaricata dalla Giunta di redigere il testo, difende il suo lavoro. “La proposta di sistemazione della piazza di Ospedalicchio, sia nel disegno della pavimentazione (il percorso pedonale che attraversa la piazza, il sagrato, l’area delle sedute) che nello studio dei corpi illuminanti — rileva il progettista in una nota diffusa dal portale del Comune — si inserisce in un luogo concepito come “luogo dello stare” riservato agli incontri, allo scambio, alle cerimonie civili e religiose, ma anche come “luogo dell’attraversamento”. Due, dunque, i momenti di questo progetto: la trasformazione della piazza e la sistemazione degli spazi e delle vie limitrofe alla piazza. “Essi — spiega l’architetto — sono le parti di un progetto unitario che rivolgendosi allo studio degli spazi e della viabilità circostante assume una vera e propria dimensione urbana. Nel caso del disegno della piazza, ridotta negli anni alla funzione di area di sosta per autovetture, essa viene mantenuta parzialmente accessibile alle autovetture e ridisegnata secondo una nuova geometria che prende ispirazione dalle assialità storiche e dai loro incroci”. Le scelte progettuali, secondo Giacanella, sono orientate a riproporre elementi appartenenti alla storia dei luoghi, come la pavimentazione dell’antica via Francigena.
m.s.

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