Il consigliere Monacchia (FI) protesta contro la decisione del Comune in via Umbria


BASTIA UMBRA- Il Pinus Pinèa è diventato un nemico pubblico, parola di Giuliano Monacchia. consigliere comunale commenta così l’abbattimento di alcuni pini ritenuto necessario per la realizzazione della nuova rotatoria che l’amministrazione comunale sta facendo costruire in via Umbria. Monacchia accusa cittadini, stampa, Verdi e ambientalisti di essersi arresi al potere e di non piangere la perdita di piante pregiate: “Trentasei alberi di quasi cinquant’anni sono stati rase al suolo in virtù della realizzazione di una rotonda di secondaria importanza; mi domando perchè, invece di intervenire in via Umbria, l’amministrazione non si occupi di ripristinare la doppia circolazione del tratto a senso unico di via Firenze”. Il consigliere di Forza Italia ha infatti una proposta da fare a proposito della viabilità limitrofa al centro storico, quella che consiste nella creazione di una rotatoria di fronte al cinema Esperia e nella riapertura della rotonda di fronte a casa Petrini; “Così facendo si eliminerebbe un senso unico assurdo in favore di una mobilità più idonea alle esigenze della cittadinanza e meno inquinante”. La proposta del consigliere d’opposizione potrebbe essere valida, ma non è detto che l’amministrazione comunale, che sull’argomento non si è ancora pronunciata, non ci stia già lavorando. Al di là delle appartenenze politiche, sono di fatto gli uffici tecnici del comune che studiano le possibilità tecniche di realizzazione degli interventi stradali, cosa che sarà di certo accaduta anche per ciò che riguarda l’episodio di viale Umbria. Tuttavia, nonostante di norma l’abbattimento di alberi avvenga esclusivamente dopo il parere di esperti e a volte le necessità costringono a beneficiare la collettività anche a patto di scendere a piccoli compromessi, Giuliano Monacchia manifesta esplicitamente il suo disappunto parlando addirittura di indotti cambiamenti climatici: ” La conseguenza più immediata dell’abbattimento degli alberi sarà il cambio repentino del microclima, che forniva ossigeno e niente ombra”.
Alberta Gattucci

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