BASTIA UMBRA –  Era il 28 settembre dell’anno scorso quando il Consiglio Comunale approvava il “PIANO SAN MARCO” e veniva data per imminente la costruzione della nuova chiesa che doveva rappresentare un tassello del “grande intervento dal punto di vista sociale ed urbanistico a cui, i gruppi di maggioranza hanno dato il via libera votando compatti” (frase dell’allora capogruppo DS).
In un’area di quasi dieci ettari tra i quartieri di S. Lucia e XXV Aprile, sono previsti, oltre all’edilizia residenziale, una nuova Chiesa, l’oratorio, l’ampliamento della scuola e una palestra.


“Il Piano è stato oggetto di dibattito in quattro sedute del consiglio comunale – ricordava in occasione dell’approvazione il Sindaco alla stampa – ed in due sedute pubbliche. Si tratta inoltre di un’operazione di grande democraticità economica. L’aver infatti approvato tale Piano – sottolineava – avendo salvaguardato anche i legittimi interessi preesistenti, conservando però la sua forte connotazione iniziale, rappresenta un importante risultato per la città ed un grande valore politico rispetto agli obiettivi di riordino complessivo dell’assetto urbanistico che questa amministrazione si è data. Un risultato raggiunto grazie all’intenso lavoro dei nostri uffici comunali ed alla lungimiranza della maggioranza che ne ha colto l’importanza”.


Oggi dopo oltre dodici mesi, silenzio assoluto. Non si sa se la Chiesa verrà realizzata e soprattutto quando.
Alcune difficoltà potrebbero essere sorte sul pagamento o meno dell’area destinata agli edifici religiosi ed al sagrato. Una legge, sembra preveda che, trattandosi di opere ad alto impatto sociale, il terreno debba essere concesso gratuitamente, mentre,  negli accordi tra Curia e Amministrazione figurerebbe il pagamento di un prezzo, anche se ridotto. Dettaglio non da poco, viste le ristrettezze economiche del momento che potrebbero rallentare l’attuazione del progetto. La chiesa però, rappresenta solo una parte del piano e sembra strano che tutto sia fermo. Ci sono altri motivi oltre al ricorso al TAR di un privato? Tutte domande che meritano una risposta, anche alla luce dell’enorme quantità di tempo che l’amministrazione ha dedicato a questo progetto che ha impegnato per numerose e lunghe sedute anche il Consiglio Comunale e le commissioni.


Francesco Fratellini

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