L’ex portiere del Perugia conquista allori anche nell’atletica leggera


di ANTONELLO MENCONI
— PERUGIA —
UNA CARRIERA senza fine per Lamberto Boranga, campione poliedrico passato dal calcio al calcio a cinque ed ora all’atletica. Il 30 di questo mese compirà 65 anni e proprio domenica scorsa allo stadio Helvia Recina di Macerata ha stabilito il nuovo record italiano di salto in alto con la misura di 1.56, trascinando la propria squadra dell’Athlon Bastia alla strepitosa conquista dello scudetto Master. A fine settembre, ai mondiali Master disputati a Riccione aveva conquistato la medaglia d’argento nel salto triplo, fermandosi ad 11 centimetri dal titolo iridato.
«Mi sto togliendo delle soddisfazioni — sottolinea l’ex portierone di Perugia, Fiorentina, Reggiana, Cesena e Foligno tra una visita medica e l’altra — anche se i risultati non arrivano a caso, perché continuo ad allenarmi con serietà e con grande passione, con la massima attenzione anche all’alimentazione. A Riccione avrei voluto partecipare alla gara di salto in alto, ma l’iscrizione andava fatta con largo anticipo e i miei impegni professionali non si conciliavano con il programma della manifestazione. Peccato, avrei vinto l’oro…».


A RICCIONE aveva chiuso con la misura di 11.40 metri, appena alle spalle dell’estone Juergen Lamp, che nell’ultimo salto ha raggiunto la quota di 11.51. Il sogno di conquistare il titolo iridato era comunque svanito anche perché per poche settimane non era rientrato nella categoria degli M60 e non in quella degli M65 (per chi ha compiuto 65 anni), dove il vincitore del salto triplo aveva saltato a poco più di 10 metri. «E’ stata una bella esperienza — ha detto Boranga — ma ho trovato un avversario che sino all’ultimo ha lottato per il titolo ed è riuscita a spuntarla».
In questo caso Boranga era l’unico italiano in gara nella sua categoria e la sequenza dei salti è stato un vortice di emozioni: i primi due salti hanno visto al comando Boranga, poi al terzo è stato scavalcato, ma al quarto è tornato avanti. Poi al quinto il nullo e il passaggio in testa di Lamp, che nell’ultimo dei sei salti ha centrato la misura della medaglia d’oro. Boranga continua ad allenarsi ogni giorno, nella pausa del pranzo, alternando le fatiche del Santa Giuliana con l’attività di medico dello sport. Prima di cimentarsi nell’atletica leggera era stato anche allenatore tra i dilettanti, tra cui a Mugnano e a Passaggio di Bettona, tornando in campo anche come giocatore con la maglia del Bastardo. «Il calcio mi è rimasto ovviamente nel cuore — dice » ma anche a livello dilettantistico impone oggi di dedicare tanto tempo all’attività, cosa che non posso conciliare con il lavoro».

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