Fratellini ritorna sulle dimissioni del consigliere Antonini


BASTIA UMBRA (a.g. ) – Fratellini ritorna sull’episodio Antonini, bacchetta il sindaco e sottolinea che il consigliere comunale dimessosi “dichiara di non essere il solo a meritare tanta attenzione; che significa? Che lo stesso è a conoscenza di altre irregolarità rimaste nell’ombra perché non sottoposte a controlli?”. In effetti l’affermazione di Antonini, qualora fosse confermata dallo stesso, lascerebbe pensare ad altre irregolarità da individuare, accertare e risolvere, un quadro che non semplificherebbe la faccenda legata al Piano Insediamenti Produttivi.
Tuttavia il coordinatore di Forza Italia ci tiene a precisare che “non si può affermare che il Pip sia stato un fallimento, perché è grazie al piano che molte aziende hanno potuto acquistare il terreno per la loro sede a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato; il divieto di affitto o vendita per dieci anni non ha influenzato negativamente lo sviluppo di queste ditte, dal momento che la loro scelta era incentrata sullo sviluppo della propria proprietà e non su interventi di tipo speculativo”.
Una nota positiva quindi per l’Ente pubblico e la volontà di favorire lo sviluppo, che secondo Fratellini non è andata di pari passo con i concetti di legalità e libero mercato: “Le imprese, caro sindaco Lombardi, hanno bisogno della certezza del diritto per fare i propri investimenti. La cultura dello sviluppo non può prescindere dalla legalità, parola troppe volte assente nelle sue recenti dichiarazioni.
Le eventuali irregolarità nella realizzazione dei progetti non possono essere sanate con varianti postume, a pochi giorni dall’apertura delle attività. Le aziende devono essere certe che se esistono delle regole, queste sono valide per tutti, altrimenti si falsa la regolarità su cùi si poggia il mercato. Noi siamo per la libertà, ma quella vera, non teorica, dove a prevalere sono qualità e capacità delle imprese, non furbizia”.
Il coordinatore di Forza Italia rimane dell’idea che la responsabilità politica rimanga “in capo a coloro che hanno permesso che le irregolarità che hanno causato le sanzioni, avvenissero sotto i loro occhi”.

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