BASTIA UMBRA – Tutti affermano che la “gente” non ne può più della politica e prende piede l’antipolitica. Ma cosa è la politica? Spesso me lo chiedo e prima di darmi la risposta mi viene naturale pensare ciò che non è.
Sicuramente non è dividere i cittadini in “nostri” e “loro” come oggi è abitudine comune di molte persone che “fanno politica”. Spesso mi sento dire “quello è dei vostri”. Cosa significa? E’ questo il primo discrimine in base al quale si devono orientare le decisioni da prendere per la città? Capire se una decisione avvantaggia uno dei “nostri” o svantaggia uno dei “loro”? Oppure, fare un “piacere a uno dei loro per farlo diventare uno dei nostri”? Io credo che questo rappresenti ormai un modo obsoleto di intendere la politica che fino ad oggi ha creato grossi danni alla città, perchè spesso i cittadini elettori decidono per chi votare soprattutto in base alla capacità, spesso presunta, che i candidati millantano di avvantaggiare gli interessi personali di chi li vota e non quelli più generali della comunità. I programmi elettorali nessuno li legge più anche perchè, come dimostra il dibattito in corso, non vengono poi rispettati. Credo che molti di voi abbiano ricevuto “promesse” da chi ha chiesto il voto, come se si debba decidere solo i base all’offerta. Ma allora se i presupposti sono questi, saremmo di fronte ad una “dittatura”: quella del potere. Si perchè chi governa ha qualcosa di concreto da offrire, mentre chi и all’opposizione non ha null’altro da promettere che un radicale cambiamento nel modo di prendere le decisioni. Forza Italia insieme a tutta l’opposizione oggi, sta cercando di dimostrare che spesso le scelte fatte da chi amministra, non sembrano trasparenti, sembra rispondano alla logica dei “nostri” e i “loro” con grave danno per la città e grossi vantaggi per qualcuno.
L’opposizione oggi a Bastia ha una grossa chance, deve convincere i cittadini che esiste un altro modo di amministrare la città. Un modo diverso, che prescinde dall’appartenenza politica dei destinatari degli atti amministrativi. Bisogna tutelare gli interessi della città coniugandoli con quelli dei singoli, ma sempre anteponendo il vantaggio della comunità rispetto agli altri.
E’ possibile questo? Si che è possibile, basta volerlo, basta fare in modo che le norme e i regolamenti vengano interpretati sempre nello stesso modo, basta eliminare la distinzione “nostri – loro”.
Basta far capire che è finito il tempo dei “furbetti” che prima fanno e poi regolarizzano, tanto c’è chi ci pensa.
La grande partecipazione che la gente sta dimostrando con la raccolta delle firme è la prova che tutti sentono un forte bisogno di trasparenza e legalità e partecipazione, Concetti che, a parole, sono stati gridati sempre ai quattro venti durante l’azione delle amministrazioni di sinistra che si sono succeduta alla guida della città negli ultimi quaranta anni, ma che in realtà, nei fatti si fatica a riscontrare, soprattutto oggi.
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