PUGILATO COLPO DI SCENA DELL’ASSO UMBRO 
 
«La mia famiglia potrà lavorare»
  
— PERUGIA —
MICHELE DI ROCCO difenderà il suo titolo di campione europeo, categoria superleggeri, il prossimo 21 settembre a Livorno contro il varesino Giuseppe Lauri. Un match che si doveva disputare a giugno ma che è stato rinviato causa un infortunio alla mano del quale è stato vittima il pugile di Bastia Umbra. Non sarà semplice per Di Rocco perché Lauri è un pugile esperto che ha combattuto ai massimi livelli europei, ma Di Rocco deve assolutamente vincere perché gli si aprirebbero le porte per il titolo europeo. Titolo che è attualmente nella mani dell’inglese Kolinz il quale affronterà l’italiano Branco, sempre nel mese di settembre. Il vincitore di questo incontro dovrà affrontare Di Rocco entro la fine dell’anno. Ma la notizia che tiene banco in questi giorni è legata al fatto che il pugile umbro sta per trasferirsi a Grosseto, città del manager Rossanna Conti Cavini, dove si stabilirà con tutta la famiglia.


UNA PARTENZA che apre alcuni interrogativi, il primo dei quali è legato a Gerardo Falcinelli, colui che ha scoperto e valorizzato le qualità tecniche e stilistiche di Michele. Falcinelli sarà ancora l’allenatore di Di Rocco? Ecco le risposte dei due interessati. Partiamo da Di Rocco: «Il mio trasferimento — afferma Di Rocco — a Grosseto è dovuto a vari aspetti, non ultimo quello familiare. Infatti oltre a continuare la mià principale attività, che è quella del pugile, mi impegnerò anche in un lavoro insieme a mia moglie. Lavoro che potrò gestire con gli orari a seconda del mio impegno pugilistico. Spero che Falcinelli sia sempre il mio allenatore. Se sono arrivato qui molto del merito è suo. La mia partenza per Grosseto sta completamente fuori dal mio rapporto personale e professionale con Falcinelli che è ottimo, e lo rimarrà anche in futuro qualsiasi siano le decisioni che lui stesso vorrà prendere. Io lo vorrei sempre al mio angolo».


DA PARTE SUA Gerardo Falcinelli avanza qualche preocupazione: «Se sarò ancora io il suo allenatore per il futuro, oppure sarà un altro può avere un’importanza non fondamentale. Quello che raccomando a Di Rocco è che se vuole ottenere il massimo da se stesso non può impegnarsi in altre situazioni. Secondo me non deve lavorare perché lui può arrivare molto in alto come pugile». 

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