OICOS CONTRO l’amministrazione comunale? E’ la domanda che alcuni si pongono alla vigilia dell’incontro di sabato nella sala del Consiglio promosso da Oicos-Riflessioni sui luoghi (Bastia, Todi e Gubbio), dove hanno operato architetti di chiara fama quali Renzo Piano, Marco Zanuso, Carlo Aymonino e Paolo Portoghesi. All’iniziativa parteciperà il gruppo di studio del professor Paolo Belardi, del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia. Un’esercitazione accademica proposta per chiudere l’attività del 2010 che Oicos ha dedicato al «Contemporaneo». Ciò che fa discutere è il fatto che si riapra il dibattito sulla cosiddetta ‘Casa evolutiva’ ideata alla fine degli anni Settanta da Renzo Piano per concretizzare un progetto che recepisse le teorie psichiatriche di Basaglia, allora in auge. Il sindaco di Bastia Stefano Ansideri, proprio per fugare dubbi, ha chiesto con lettera a Piano di definire l’importanza di quel suo manufatto progettato in età giovanile. L’architetto ha risposto esonerando il sindaco Ansideri dal farsi troppi scrupoli sul manufatto, che non rappresenta un reale valore culturale. Si teme che i giovani e gli studiosi, che hanno sollevato l’attenzione sui due manufatti in pessimo stato di conservazione, insistano andando oltre le intenzioni dello stesso Renzo Piano per chiedere vincoli sui due fabbricati. Un’ipotesi che potrebbe incidere negativamente sulla sistemazione dell’area ex Giontella ancora oggi in attesa di definizione.
m.s.
Nazione-2010-10-27-Pag12
Cari amici,
di certo non è facile rispondere ad un articolo di giornale dovesdichiara “Un’ipotesi che potrebbe incidere negativamente sulla sistemazione dell’area ex Giontella ancora oggi in attesa di definizione”.
Sono certo, e non parlo solamente a mio nome, che l’idea-progetto che ho proposto non vuol creare alcun problema di qno espresso dal giornalista ma semplicemente trovare una soluzione che renda il giusto valore sia nel mantenere la struttura di Renzo Piano che costruire il Palazzo della Salute! Di certo, tutti noi, abbiamo il dovere di trovare una soluzione in merito meno indolore per tutti riuscendo a mantenere intatta una delle poche opere rimaste nella città di Bastia Umbra.
Fabio Di Carlo
Scusate ma si sta parlando di due strutture non ben definite e il cui valore artistico è stato messo in discussione dallo stesso progettista. Inoltre le strutture in questione sono obsolete e con caratteristiche architettoniche e normative datate. Si sta facendo un polverone, nemmeno si trattasse del colosseo, mentre per la comunità le priorità sono ben altre e molto più urgenti, dove è giusto spendere soldi pubblici, mentre tali manufatti sono in suolo privato e non utilizzabili. Comunque se ci sono persone, enti privati o altri soggetti, costoro possono farne ciò che vogliono, ma a proprie spese.
@Domenico Ascani: Concordo pienamente !
condivido pienamente quanto indicato dal Sig. Domenico Ascani
@Domenico Ascani: Spettabile Ascani, sono spiacente contraddirlo ma, tali strutture, non sono su un suolo privato ma pubblico! Ricordando il “COLOSSEO” (essendo di famiglia romana/abruzzese)solamente grazie ai Nostri “PADRI” tali strutture sono arrivate sino a Noi!! Al tempo dei romani, di TEATRI PATRIZI (così chiamate tali sturutture), ce ne erano in ogni città e solamente grazie a chi credeva veramente all’arte sono arrivate sino a Noi!
NON DISTRUGGIAMO QUESTE STRUTTURE, LASCIAMOLE AI NOSTRI FIGLI E A CHI VERRA’ DOPO DI NOI! Cerchiamo di non leggere la solamente il Nostro tempo….
Mi scuso se può leggere le mie parole eccessive ma leggendo tutte le carte scritte da chi li ha progettate, ritengo che abbiano un “VALORE AGGIUNTO”!!
Fabio Di Carlo
@Fabio Di Carlo: il paragone non regge e la farsa continua
Sig. Di Carlo concordo pienamente con Lei sulla conservazione di opere che ci permettono a noi e ai nostri figli “di non leggere solo il nostro tempo”, proprio per questo ritengo che tali strutture siano da eliminare in quanto se i posteri tra qualche millennio le vedessero, non credo che ci facciamo una bella figura. Meglio chiedere al progettista Piano di crearne altre più attuali. Molti dei monumenti antichi arrivati fino a noi si sono salvati, non per un senso di conservazione delle generazione succedutesi nel tempo dopo i romani, ma perchè, poco utilizzabili per creare nuove strutture abitative. Vista la lungaggine fine a se stessa del dibattito su questo blog, per quanto mi riguarda non scriverò più su questo argomento. Saluti
@Fabio Di Carlo: Errato il suolo è privato, di proprietà della ASL, non del comune o della regione o dello stato.