Se si tratta di acque reflue domestiche, come quelle delle civili abitazioni, è sufficiente la richiesta di allaccio alla pubblica fognatura.

BASTIA UMBRA – Non serve più chiedere l’autorizzazione allo scarico per le aziende che immettono nelle fognature solo i reflui provenienti dai servizi igienici o dalle mense.

Quando il gruppo consigliare di Forza Italia a febbraio di quest’anno, con una mozione, aveva sollecitato l’amministrazione comunale ad intervenire presso l’ATO 1 affinché modificasse il regolamento che costringeva le aziende a chiedere una autorizzazione che non serviva e che quindi risultava solo una “tassa occulta” e anche abbastanza salata, il sindaco presentò al consiglio comunale una relazione del direttore dell’ATO 1 che affermava esattamente il contrario e la mozione venne respinta dalla maggioranza tra risatine e battute sulla incapacità dei consiglieri di FI ad interpretare le norme.
“Ora la questione è stata definitivamente chiarita da una direttiva regionale pubblicata recentemente sul BUR. Tale direttiva – afferma Antonio Bagnetti in una nota – considera acque reflue domestiche gli scarichi derivanti esclusivamente da servizi igienici, cucine e mense anche se provenienti da edifici in cui si svolgono attività commerciali, artigianali o industriali. Per tali scarichi la Norma Regionale non prevede alcuna autorizzazione, ma solamente la richiesta di allaccio alla pubblica fognatura. Ho deciso allora – continua il consigliere di FI – a nome del mio gruppo, di invitare di nuovo con una mozione, il Sindaco a fare chiarezza con l’ATO e con il gestore del Servizio Idrico Integrato affinché si ponga fine a questo ingiustificato comportamento da parte dell’Autorità d’Ambito in palese contrasto con la norma regionale. Le autorizzazioni – conclude Bagnetti – costringevano le attività produttive a sostenere costi anche abbastanza ingenti, visto che si doveva fare un versamento di €. 180,00 a favore di Umbra Acque S.p.A. e di €. 77,00 a favore del Comune oltre che pagare la parcella di un tecnico che doveva presentare la pratica corredata delle relative planimetrie”.
Aveva quindi visto giusto il gruppo di FI – CDL e se a febbraio la maggioranza avesse approvato la mozione, molte aziende avrebbero potuto evitare di pagare un balzello per mantenere “un carrozzone” che evidentemente a questa maggioranza piace. Comunque, la mozione è stata riproposta, vedremo ora a cosa si aggrapperanno visto che esiste una norma regionale molto chiara.

F.F.

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