Egregio direttore, vorremmo approfittare della sua ospitalità per rendere nota la nostra posizione sui presunti abusi nell’area PIP comparto A

Siamo fortemente contrari alla speculazione edilizia.
Se avere buonsenso e cultura dello sviluppo vuol dire tacere per favorire i “furbetti” Il nostro gruppo non vuole averli.
Il sindaco dichiara che il comune non ha rilasciato nessuna autorizzazione, ma allora, se lo sa oggi, non poteva non saperlo, quando si è recato all’inaugurazione con la fascia tricolore.
Come poteva non sapere l’assessore all’urbanistica, che sistematicamente con molta attenzione, esamina tutte le pratiche edilizie che passano per il suo ufficio?
Come poteva non sapere l’assessore al commercio dell’apertura di una nuova attività, sembra, sprovvista dell’agibilità che deve essere richiesta e rilasciata dal comune?
La risposta a queste domande è sempre la stessa: Dimissioni.
Se sapevano e non hanno fatto nulla, devono dimettersi per aver amministrato con superficialità; se non sapevano, devono farlo per inefficienza e manifesta incapacità.
Ma, Moreno Antonini, presidente della Commissione Urbanistica e amministratore della Antonini srl, sapeva sicuramente. Allora cosa aspetta a dimettersi?
Sembra che l’ufficio tecnico rimarrà chiuso, nei prossimi giorni, per effettuare i controlli sui lotti da noi segnalati, evidentemente, ci sono molte cose da verificare. Quelli disposti in precedenza dalla giunta, sono rivolti a coloro che, pur avendo avuto assegnato il lotto, non hanno iniziato i lavori, forse anche a causa della congiuntura economica non favorevole degli ultimi anni che ha costretto molti imprenditori a tirare il freno sul lato degli investimenti. Cosa che, invece, sicuramente, non ha dovuto fare chi mirava alla speculazione edilizia investendo, non per produrre sviluppo, ma rendite da immobili mascherate da attività.
Il nostro gruppo ha molto a cuore i destini degli imprenditori che, rischiando il proprio capitale, investono nel nostro comune per produrre posti di lavoro e ricchezza che va a vantaggio di tutta la comunità; non copriremo mai coloro che, paventando controlli a tappeto, sfruttano la situazione speculando senza scrupoli. Ricordiamo che alcuni assegnatari di lotti hanno restituito il terreno al comune per aver scelto di non realizzare quanto dichiarato in sede di assegnazione, altri non hanno presentato domanda conoscendo le regole del PIP. Se oggi si consente così facilmente, l’aggiramento delle regole, le imprese non avranno più la certezza del diritto e continueranno a trasferirsi nei comuni limitrofi come è accaduto ultimamente per alcune importanti aziende bastiole. Le regole, al contrario, se ci sono strumenti giuridici validi, si possono cambiare, ma per tutti, e prima che ci siano da sanare situazioni create da chi, confidando nella propria onnipotenza, pensa di essere al di sopra delle regole che gli altri devono rispettare.
A questo gioco non ci stiamo, gli imprenditori sappiano che i controlli a tappeto, sarebbero una misura punitiva di cui questa amministrazione deve assumersi la piena responsabilità per aver chiuso per anni quegli occhi che oggi vorrebbe aprire all’improvviso, usando indiscriminatamente la lente di ingrandimento. Un nostro amico ha commentato così: “Quando i nani fanno ombra, è l’ora che volge al tramonto”.

Gruppo consigliare Forza Italia – CDL Bastia Umbra

 

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