Abbiamo “spiato” il colloquio fra Nicola, portiere, e Francesco, attaccante



Domenica c’è Nestor-Bastia: sfida pafficolare in area di rigore


L’estremo: “Stai attento, se segni ti sequestro il guardaroba”
Il bastiolo: In caso di rigore ti farò il cucchiaio”


(Il trequartista del Bastia Francesco Marianeschi sta tornando da Coverciano dove è stato in ritiro tre giorni con la nazionale under 18 di serie D. Ad un certo punto ecco la telefonata del fratello maggiore Nicola, portiere della Nestor e prossimo avversario nella gara di campionato di domenica).
FRANCESCO: Pronto?
NICOLA: “Devo lasciarti la cassaforte aperta per mettere la maglia della nazionale?”
F: “Non ci posso credere! Quel tirchio di mio fratello che mi chiama al cellulare?”.
N: “Beh via è un’ occasione particolare. Come è andata allora?”.
F: “Abbiamo vinto 4-1 contro la Berretti del Siena”.
N: “Hai segnato?”.
F: “No ma in compenso mi hanno dato il 10”.
N: “Ah allora penso che la metterai davvero in cassaforte la maglia. Oh, non montarti la testa però. Guarda il caso mio. Tre anni fa anche io sono stato in nazionale ma sono sempre rimasto in Eccellenza. Anzi adesso in Promozione”.
F: “Sì ‘papà’. Con un fratello maggiore come te come faccio a montarmi la testa?!? Per la retrocessione te l’ho sempre detto, te la prendi troppo. La tua parte l’hai sempre fatta al meglio”.
N: “Uhm, vedo che l’aria della nazionale ti ha fatto bene. Ormai comunque l’importante è non prendere gol domenica”.
F: “Che lo dici a fare. Tanto già lo sai che ti segno”
N: “Fai poco lo sbruffone. Non ti faccio far gol neanche se mi paghi”.
F: “Non c’è bisogno di pagarti. Basta una punizione dal limite o un rigore”.
N: “Beh il rigore non lo batterai tu”.
F: “Non lo so, forse lo tira Battistelli”.
N: “Ah, il tuo gemello? Fate proprio una bella coppia. Come lo chiama Tobia, Sfasatelli?”
F: “Esatto”.
N: “Dovrò dire al mister di chiamarti Nuvola”.
F: “Ancora con questo soprannome? “.
N: “Perché non è vero che hai sempre la testa fra le nuvole?!? Secondo me sono quei capelli da Playmobil. Ma non ti hanno detto nulla di quest’acconciatura in nazionale?”.
F: “A Coverciano no ma a Bastia sì. Mi dicono sempre che quando scendo dalla moto devo togliermelo il casco”.
N: “Tanto c’è Tobia che ti protegge…”.
F: “Sai, il mister è venuto anche a Coverciano a vedere l’amichevole”.
N: “Che ti dicevo?!? Comunque sono proprio contento. Te lo meriti. Non è facile conquistarsi la stima di un allenatore con un passato così importante”.
F: “Che fai, ti arruffiani? Guarda che domenica ti segno lo stesso … anche se ti metti la maglietta portafortuna di Superman”.
N: “A Semonte ha portato jella. Non la metto più”.
F: “Se c’è un rigore ti faccio il cucchiaio”.
N: “Sì ma poi non provare a rientrare a casa e soprattutto ti sequestro tutto il guardaroba”.
F: “Sì che tanto mi prendi già pochi vestiti…”.
N: “Hai più roba di una boutique. Del resto tu sei il divo di casa”.
F: “Che buffone. Pensa che soddisfazione segnarti a Marsciano”.
N: “Pensa invece quanto ti prendo in giro se ti paro un rigore davanti ai nostri parenti. Ti ricordi sì che domenica abbiamo un battesimo?”.
F: “Va bene che ho la testa fra le nuvole ma non fino a questo punto. Vengono anche tutti i ragazzi del bar di
Ammeto a vederci”.
N : “Meglio ancora”.
F: “Così ti farò scontare tutte quelle volte che da piccolo non mi facevi giocare con voi più grandi”
N: “Dai che quest’estate facciamo un paio di tornei insieme, almeno cominci a vincere qualcosa”.
F: “Me lo immagino. Dai ‘papà., ci vediamo fra un po”.
N: “Ciao Nuvola, ti aspetto a casa … con la chiave della cassaforte in mano”.


Testo raccolto da Nicola Agostini

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