BASTIA UMBRA IL RICORSO AL TAR DEI PROPRIETARI DEI TERRENI RALLENTA L’ITER 
 
— BASTIA —
IL PIANO «SAN MARCO», che prende il nome dalla nuova parrocchia che dovrà sorgere in località XXV Aprile, sta incontrando numerosi e molteplici difficoltà per diventare realtà. Ultima della serie un ricorso al Tar, proposto da un proprietario di terreni confinanti, che ipotizza presunte illegittimità. Il progetto di natura mista pubblico-privata con il coinvolgimento della curia vescovile della diocesi Assisi-Gualdo-Nocera e del Comune è stato adottato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lazzaro Bogliari e poi confermata dall’attuale sindaco Francesco Lombardi. Di non poca rilevanza il fatto che il piano ha preso le mosse dalla scelta della Ceu (Conferenza episcopale umbra) di realizzare la nuova parrocchia di San Marco. Erano gli ultimi mesi di episcopato di monsignor Sergio Goretti, che agli inizi del 2006 ha lasciato la sede al nuovo vescovo monsignor Domenico Sorrentino. In sede di riesame delle osservazioni il Consiglio ha ridotto i volumi e gli impatti ambientali. Una soluzione meno eclatante, tuttavia molto discussa anche per un altro elemento determinato dalla scelta di porre a carico dei proprietari delle aree ex agricole divenute edificabili, l’onere del ‘surplus’ determinato dal maggior valore. Una procedura che potrebbe ostacolare la velocità di esecuzione del piano cui ora si aggiunge il ricorso al Tar. Il ricorrente fa presente che nell’iter di approvazione non si sarebbe tenuto conto delle prescrizioni della Legge regionale 31, non applicata dal Comune di Bastia, oltre al fatto di aver utilizzato volumetrie nell’area del piano senza aver indicato con precisione la provenienza delle stesse da cancellare nel Prg. 
 
 


 

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