Aveva 75 anni, da due giomi in coma. Era famoso in tutto il mondo
ROMA – E’ morto la scorsa notte a Roma, a 75 anni, lo stilista Pino Lancetti, noto come “il sarto pittore”. Da alcuni mesi era affetto da una grave malattia, e da due giorni era entrato in coma. Nella sua casa in via del Babuino erano con lui le tre sorelle, Edda, Nanda e Lorena, la nipote Francesca e Ninfo Burruano, per 25 anni art director della sartoria.
Lancetti era nato nel 1932 a Gualdo Tadino. Terminati gli studi all’Accademia Bernardino di Betto di Perugia si era trasferito a Roma dove nel 1954 aveva aperto un atelier, in via Margutta. In quegli anni cominciò a collaborare con le grandi firme della moda italiana nascente: Carosa, Simonetta, Fabiani, Schuberth, Antonelli. Le prime a credere nel talento del pittore-stilista furono però la giornalista Irene Brin e la direttrice della Galleria di Arte Moderna di Roma, Palma Bucarelli. Il debutto di Lancetti come stilista avvenne nel 1961 a Firenze, a Palazzo Pitti, ma il successo lo ottenne nel ’63 con una collezione d’ispirazione militare che precorreva i tempi.
Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta presentò collezioni ispirate ai grandi maestri dell’arte: Matisse, Modigliani, Picasso, Kandinskij, Klimt, Sonia Deleunay che gli valsero l’appellativo di “sarto pittore”. Il suo interesse si concentrò sullo stile folk, enfatizzando le linee morbide. Ebbe un grandissimo successo tra gli anni ’70 e gli anni ’90 in Italia e soprattutto in Giappone.
Di carattere schivo e poco incline a mostrarsi sotto i riflettori, lo stilista umbro concedeva interviste con parsimonia. Tra le sue clienti Salima Aga Khan, Ginger Rogers, la principessa Soraya e Silvana Mangano,per la quale nutriva una vera adorazione. “Le donne di oggi non sanno più essere eleganti – osservò lo stilista con amarezza durtante una delle sue ultime interviste mentre dal suo atelier fissava lo sguardo sul passaggio a piazza di Spagna – non c’è più attenzione, non c’è ricerca. Vedo solo sciatteria, massificazione, soprattutto tra le giovani. E’ l’era dei jeans e delle t-shirt. L’ultima donna elegante è stata Silvana Mangano: raffinata,
bellissima, con quell’incarnato quasi trasparente, diafana negli ultimi anni della sua vita”.
Nel 2000 vinse il premio alla carriera che gli fu consegnato durante le sfilate in piazza di Spagna dall’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli. Fu anche nominato cavaliere del Lavoro. Sempre nel 2000 fece la sua ultima sfilata nel Chiostro del Bramante. L’anno prima aveva ceduto la sua azienda a un gruppo torinese. Dopo i primi sei mesi dalla vendita Lancetti si era ritirato nel suo studio di via del Babuino per dedicarsi alla sua passione di sempre, la pittura. “Sono tornato con piacere alle origini” rispondeva a chi lo incontrava per caso nelle strade del centro di Roma o a chi gli chiedeva di tornare nella moda. Lancetti aveva infatti cominciato come pittore e decoratore di ceramiche. I suoi funerali si terranno sabato 10 marzo a Roma, a Santa Maria del Popolo.
La sua morte ha suscitato profndo cordoglio in Umbria e nella sua città natale. Dice il sindaco di Gualdo Tadino, Angelo Scassellati, sulla morte di Pino Lancetti: “Esprimo dolore e amarezza per la notizia pervenutaci della morte del notissimo stilista Pino Lancetti, che a Gualdo Tadino è conosciuto anche per essere originario del luogo.
Nella sua vita ha sempre dimostrato di essere attaccato a questa città che gli ha dato i natali e in cui è vissuto fino agli inizi degli anni ’50”.
Lancetti – ricorda ancora Scassellati – “iniziò la sua carriera artistica come apprendista nella rinomata ceramica del professor Alfredo Santarelli di cui è stato allievo. Amava ritornare a Gualdo, e in modo particolare in montagna, lungo i sentieri del Serrasanta e di Valsorda, che aveva conosciuto benissimo durante la sua giovinezza”.
I gualdesi – conclude il sindaco “nel vederlo passeggiare, pensavano che sicuramente la tranquillità e la bellezza di questi luoghi lo riconciliavano con i tumultuosi impegni della sua vita di artista. Nel ricordarlo, esprimo le più sentite condoglianze ai suoi famigliari e a tutti gli amici che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo”.
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