Mancano i luoghi per le affissioni pubblicitarie
“Troppi ritardi nell’approvazione del piano”


BASTIA UMBRA – Forza Italia di Bastia Umbra, per voce del suo coordinatore Francesco Fratellini, lancia l’allarme della mancanza di spazi per manifesti pubblicitari lungo le strade. “La pubblicità è l’anima del commercio, almeno così si dice, ma a Bastia l’amministrazione sembra non dare credito a questa voce. In una città come la nostra – afferma in una nota – che tutti, definiscono votata al commercio, tanto che non a caso esiste “Bastia Città Mercato”, non c’è lo spazio per attaccare i manifesti”.
“Dopo la rimozione dei carrelli pubblicitari non in regola con il nuovo regolamento, entrato in vigore a luglio 2006, nonostante i sei mesi di proroga per permettere l’individuazione di spazi alternativi, nulla è stato fatto e quindi si sono ridotti notevolmente i metri quadrati a disposizione. Stessa cosa è avvenuta con la sistemazione dello stadio in occasione dell’inaugurazione della pista di atletica che ha eliminato altri spazi allungando la lista di quelli già persi nel tempo per mancata manutenzione. Questa situazione – aggiunge – provoca un danno ingente alle casse comunali, oltre che un disservizio alle attività economiche che volentieri rimpinguerebbero le finanze del Comune in cambio della pubblicità con i manifesti”.
“Sembra che da circa due anni in qualche cassetto del comune ci sia un piano, presentato dal gestore del servizio per l’istallazione di spazi idonei allo scopo a sue spese, ma se l’amministrazione non l’approva si continua
su questa strada. La cosa strana – aggiunge – è che pur essendo diminuita sensibilmente la superficie a disposizione delle affissioni, sembra che le entrate provenienti da questo capitolo siano in aumento, seppur di poco”. “Sicuramente – dice ancora – con mezzi diversi la città avrebbe un aspetto più ordinato e meno trasandato. Sembra che questa amministrazione non porti a termine neanche le cose semplici, non si riesce a dotare la città di idonei spazi per i manifesti (nelle frazioni sono pressoché inesistenti e ci sono molte zone nuove dove si potrebbero istallare plance idonee)”.
“Così si rinuncia agli introiti che potrebbero venire dalla relativa imposta che si potrebbero impiegare, ad esempio, per diminuire le rette per i trasporti scolastici. Certo – conclude Fratellini – forse è più semplice ritoccare all’insù qualche aliquota o tariffa anziché ottimizzare in altro modo le entrate comunali. Questo comportamento è incomprensibile, a meno che qualcuno non stia cercando di dirottare la pubblicità in altri spazi e con altri mezzi”.

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