Naufraga il tentativo del nuovo esecutivo di includere anche l’opposizione


II consigliere Luigino Ciotti rifiuta la Presídenza del consiglio
“Non ci sto a farmi bruciare dalla giunta”
“Manca la reale volontà di darmi auesto incarico”


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – L’apertura alle minoranze sbandierata dalla coalizione al governo della città al momento della conclusione del sudato accordo tra Ds e Dl resterà con ogni probabilità una semplice enunciazione di intenti. Il capogruppo di Rifondazione comunista Luigino Ciotti, cui era stata offerta la presidenza del consiglio comunale, infatti non è più disponibile ad accettare l’incarico. L’apertura nei confronti del Prc, oggi all’opposizione, era stata in un primo momento decisa, poi si era attenuata fino a scomparire dall’agenda dell’incontro della scorsa settimana tra il partito di Ciotti e le forze di maggioranza. Segno evidente che l’offerta a Ciotti non faceva registrare un consenso unanime tra i Ds che pure l’avevano avanzata. E Ciotti non ci sta a farsi bruciare: “Non sarò il Pino Minelli della situazione (l’esponente della Margherita nominato assessore all’Urbanistica e costretto alle dimissioni 48 ore più tardi, ndr). Mi è stato proposto di fare il presidente del consiglio comunale, senza che chiedessi niente come niente ho da chiedere. Il fatto che alla proposta non abbia fatto seguito una presa di posizione chiara, decisa e trasparente dimostra che c’è la contrarietà di qualcuno che non si palesa pubblicamente e che innesta sulla coalizione di centrosinistra scontri intestini sui destini futuri che non mi riguardano. Se non interessa una figura come me che faccia il presidente super partes non si può certo pensare che io rinunci a dire quello che penso o possa essere strattonato da varie parti. I problemi della coalizione o le ambizioni dei singoli non possono essere scaricati su di me. Io non ho bisogno della coalizione, forse è il centrosinistra che ha o avrà bisogno di me. Ad altri trovare, per la presidenza del consiglio, la soluzione giusta ed all’altezza per questo delicato compito”. I nomi che circolano sulla piazza sono quelli dei Ds Luciano Furiani e Giovanni De Martino. Se l’offerta della presidenza del consiglio comunale al Prc ha incontrato resistenze in seno ai Ds, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il Pdci il cui direttivo nell’ultima riunione ha espresso apprezzamento “per l’eventuale coinvolgimento nel governo della città di un partito così vicino alle nostre idee”. Al contempo però è stato puntualizzato che “il primo passo dovrebbe essere rappresentato dalla sottoscrizione da parte del Prc di un programma condiviso con le forze che sostengono il sindaco, prologo ad un effettivo ingresso in maggioranza in tempi relativamente brevi”. La cosa da evitare secondo il Pdci è di non creare attorno questa ipotesi un annoso problema che vada a rallentare l’azione amministrativa. “Cosa di cui la città non ha proprio bisogno”.


 

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