Il nodo dell’urbanistica dopo la soluzione della crisi  
 
BASTIA UMBRA — E’ iniziata la seconda parte del mandato del sindaco Lombardi con la «fase due» della Giunta comunale, avviata con l’accordo che ha riportato la Margherita all’interno del centrosinistra. Qualche delega in più ai «rutelliani», che mantengono due assessorati, ha lasciato però gli stessi problemi sui quali si era impanata la coalizione della maggioranza. Il nodo più inquietante riguarda, come sempre da moltissimi anni a Bastia, l’urbanistica: crocevia dello sviluppo e pomo della discordia tra i partiti che vogliono avere un peso nella gestione della cosa pubblica. La chiave di volta per una soluzione radicale, secondo l’analisi del sindaco e della sua maggioranza, è il Piano regolatore generale, fermo da mesi, mentre il dibattito investe le aree-progetto e di recupero che, nei primi due anni di governo Lombardi, hanno avuto risposte solo parziali. A cominciare dalla chiusura del Piano relativo all’area ex Lolli, approvato nel 1995, per cui il Consiglio comunale ha dovuto adottare un nuovo testo. Vicende ancora aperte, ormai da anni, sono il Piano di recupero dell’ex Giontella, la progettazione per la zona dell’ex mattatoio affidata ad un urbanista di chiara fama come il professore Natalini, e la definizione del futuro dell’area Franchi, resa urgente dalla necessità di reperire le risorse necessarie al trasferimento delle Officine omonime, per la sopravvivenza produttiva e occupazionale.
m.s.

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