Dietro le quinte del Palio de San Michele fervono i preparativi del none rosso, che punta dritto alla conquista del successo


Il capitano Ferranti: “Quest’anno la novità sono i tanti giovani partecipanti”


MARIA MAZZOLI



BASTIA – Una fortificazione medievale e un rivo d’acqua è lo stemma che lo contraddistingue, mentre tutto di rosso si suole vestire. E’ il rione Moncioveta, uno dei quattro che animano il Palio de San Michele, che si terrà nei prossimi giorni a Bastia.
Da mercoledì 20, giorno di apertura delle taverne, fino al 28 settembre, quando si terrà l’assegnazione del Palio, il paese sussulterà di festeggiamenti animato da luci, suoni e colori che accompagneranno la messa in scena di rappresentazioni teatrali. Davanti al sagrato della chiesa patronale sfoggeranno i “carri”, le famose macchine sceniche realizzate con materiali diversi, frutto della fantasia e della creatività di ogni rionale. Legno, gommapiuma, ferro e tutto ciò che è materia, tra le mani dei bastioli si trasforma in una scintillante scenografia.
Sia fissi che mobili, assumono forme diverse e caratteristiche in base alle esigenze di ciò che vanno a rappresentare. Dotate di meccanismi tecnici, permettono ad ogni rione di sfilare in un spettacolo movimentato, interpretando un soggetto scelto direttamente dai rionali, di cui neanche l’Ente Palio è a conoscenza. In pochi giorni ognuno di loro si trasforma: ballerini, attori e comparse che si cimentano in ruoli tipici da professionisti. E quando i carri entrano in scena uomini, donne e bambini si riempiono di emozioni.
“La sfilata rappresenta per ognuno di noi un momento particolare, carico di sensazioni. – Dice Michele Ferranti, capitano del rione – E’ il secondo anno che vivo l’esperienza sotto queste vesti e devo dire che è un’opportunità molto bella. La festa evoca grandi emozioni che trascinano ogni rionale a dare il meglio di sé in questi pochi giorni di intensa attività.
L’impegno si protrae anche nel corso dell’anno, quando puntualmente ci si incontra sia nel rione che nell’Ente Palio. Soprattutto quest’ultimo svolge un ruolo molto importante, tanto che colgo l’occasione per ringraziare tutto il consiglio direttivo. Gli incontri sono fondamentali, servono proprio a delineare i ruoli per organizzare la sfilata, i costumi. Ad ognuno, infatti, viene affidato un compito. Ad esempio ogni anno si stabilisce un regista, il disegnatore, il musicista, gli attori e tant’ altro”.
“Intorno al 20 agosto – continua poi a spiegare il capitano – si inizia a pulire la taverna e poi dai primi di settembre si mette mano ai carri. Tutto viene organizzato velocemente, ma proprio qui sta il bello, quello che ci fa caricare di forti emozioni. Quest’anno c’è un segno fortemente positivo: la partecipazione di tanti giovani che costituiscono la forza maggiore del rione”.


Tutto pronto per la sfida dei giochi


BASTIA – Il Palio de San Michele è una manifestazione in cui i quattro rioni del paese di Bastia si sfidano in competizioni teatrali e sportive. La seconda prova del Palio sono i giochi, competizione ludico-sportiva in cui i rioni si affrontano su quattro prove che cambiano ogni anno, mettendo in campo i propri rappresentanti più abili e prestanti. Tra il tiro alla fune, la corsa dei sacchi, l’albero della cuccagna e il gioco del muratore il divertimento è assicurato.
Corredati da una scenografia e da un tifo di ferventi sostenitori i giochi costituiscono la serata “più calda e colorata” di tutto il Palio.


 


In piazza del Mercato taverna aperta a tutti


BASTIA – Punto forte di ogni rione è la taverna, il luogo dove ogni buongustaio può deliziare
il suo palato. La gestione di quella di Moncioveta, situata nella piazza del Mercato, è stata fedelmente affidata a due abili cuochi, Massimo e Rosanna di Costano, sostenuti dagli intraprendenti responsabili della cucina Simone Cerasa, Maurizio Passarini e Filippo Ferranti. Tutto il rione è in mano alla bontà delle loro proposte: la cucina è quasi l’unica risorsa che permette loro di sostenere le spese.
Ecco le proposte che troverete ogni sera.
Tra i primi piatti avrete da scegliere tra strangozzi agli asparagi, gnocchi al sugo d’oca, conchiglie tartufate, polenta con salsicce, penne Moncioveta, spaghetti alle vongole veraci e risotto alla pescatora. Tra i secondi piatti le proposte variano fra braciola di maiale, trippa alla romana, grigliata mista, coratella di agnello, agnello a scottadito, lumache al sugo, fritto misto di pesce e spiedini alla griglia. E ancora: antipasti, torte al testo, contorni e dolci a non finire. Gli organizzatori vi suggeriscono di controllare sempre il menu esposto alla cassa sul quale vengono annotate le eventuali variazioni.
Oltre a musica, danza e divertimenti, il rione Moncioveta vi offre la possibilità di trascorrere una piacevole serata in compagnia intorno alle delizie della buona tavola.



Una stretta collaborazione tra i rionali per costruire un grande divertimento


BASTIA – Sia i laboriosi preparativi che la sfilata rappresentano per ogni rionale un momento di grande entusiasmo e di forti emozioni. Tutto richiede un arduo un impegno, ma ognuno di loro si dedica con passione al compito che gli viene assegnato perché in fondo provano un intenso divertimento. “Collaboro con gli altri – dice il rionale Lorenzo Incontri – per realizzare il carro che ad ogni gruppo viene assegnato. Solo da tre anni riesco a vivere in
pieno la festa perché prima ho fatto la gavetta. E’ bello partecipare perché si trascorre un mese tutti insieme per realizzare un evento che si fa solo per divertimento e per il senso di appartenenza, perché nessuno ti paga. Chi non ha mai visto il Palio può cogliere l’occasione di questa edizione per farlo: vedendola dal vivo sentirà le emozioni di tutto il grande lavoro”.



Palio, una storia lunga 44 edizioni


BASTIA- Il Palio de San Michele compie quest’anno 44 anni, eppure non li dimostra. Anzi, ad ogni edizione torna più entusiasta e coreografico che mai, in un gioco di luci, suoni, colori che è un peccato non vederlo.
Il Palio di San Michele affonda le sue radici nel 1962, quando all’e- poca il parroco Don Luigi Top-petti ed alcuni giovani ebbero l’idea di organizzare una manifestazione che fondesse insieme cerimonie religiose e folkloristicoculturali.
La città di Bastia venne divisa in quattro rioni, quali moncioveta, Portella, Sant’Angelo e San Rocco. L’anno successivo fu istituita la lizza, la gara a staffetta corsa da un rionale innalzando una fiaccola accesa sul tracciato del centro storico.
Da quel momento si configurò il primo segno del Palio de San Michele in onore del Santo Patrono di Bastia Umbra. Le sfilate entrarono a far parte dei festeggiamenti nell’anno 1965 mentre nel 1966 si attuò la prima stesura del regolamento dei rioni. L’anno successivo si istituì l’attribuzione dei punteggi che avrebbero portato all’assegnazione del Palio, dove i quattro rioni si sfidavano in quattro prove: la lizza, la sfilata, la taverna e la gimkana, sostituita poi con i giochi. Con il passare del tempo subentrarono altre novità, come ad esempio i carri. Tra alti e bassi il Palio de San Michele ha cercato sempre di non mollare, di non lasciare tramontare l’euforia dei rionali. Così nel 1988 l’entusiasmo tornò a battere, a riacquistare vigore con un nuovo cerimoniale, quello della benedizione del Palio e le prove vennero ridotte a tre. Attualmente l’intera città porta in piazza veri spettacoli teatrali, scenografie fisse e mobili, animate da recitazione, danza e musica, colorate di giochi di luce.

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