Le entrate dello Stato salite del 12,5% negli ultimi sei mesi. E la sinistra tenta di fare suo il successo governo precedente


Berlusconi:«Finalmente i dati sulle entrate svelano quello che io ho sempre saputo», si è sfogato, «cioè che in cinque anni abbiamo lavorato benissimo e che Tremonti è stato il miglior ministro dell’Economia che potessimo avere. Se penso a tutto quello che mi hanno fatto passare Udc e An con le loro richieste di “discontinuità”…


di FRANCESCO FORTE


Carta canta. Le entrate pubbliche italiane nel primo semestre di quest’anno, quindi nell’epoca del governo Berlusconi, sono aumentate del 12,5 per cento sul primo semestre del 2005. Un autentico boom, in cifre 20 miliardi di euro in più, pari all’1,5 del prodotto nazionale lordo. Ciò in un semestre! La prudente previsione dell’allora Ministro dell’economia Giulio Tremonti, cui non si voleva credere come troppo ottimistica, dava una crescita delle entrate del 2006 sul 2005 del 5 %. Siamo di fronte al 12,5, dunque al 7,5 per cento in più. Un dato eccezionale, che interviene mentre il nuovo premier Prodi dichiara che bisogna dare la caccia agli evasori. Si noti che mentre lui emette queste grida spagnolesche, risulta che, senza far chiasso, la macchina tributaria messa in piedi da Tremonti ha realizzato, nel primo semestre, un aumento del 100 per cento nel recupero di entrate da evasione, mediante rettifiche effettuate dal fisco e riscosse con i ruoli. E’ ovvio che questi recuperi dell’evasione sono stati compiuti in precedenza, dato che ora sono andati a ruolo. Su essi il nuovo governo non ha merito alcuno. Questi dati comportano tre pesantissimi interrogativi politici. Il primo riguarda la campagna chiassosa, quanto menzognera (e forse dovuta anche a saccente ignoranza) contro il governo della Casa delle Libertà in un ampio periodo precedente le elezioni. Si sosteneva che l’Italia era in declino economico, che il governo coi continui condoni aveva favorito l’evasione fiscale e che il bilancio pubblico italiano era in dissesto, anche a causa delle riduzioni d’aliquote. A ciò contrapponeva l’esigenza di un “governo serio”, attento alle esigenze del mercato, ma severo, per mettere i conti in ordine dopo un disastroso periodo di “finanza creativa”. Ma se l’economia italiana era in declino strutturale per colpa del malgoverno berlusconiano, come mai le entrate pubbliche crescono del 12,5 per cento nel primo semestre del 2006? E ciò, lo si noti, con riferimento in parte a redditi e altri imponibili prodotti lo scorso anno e in parte a redditi, fatturati e consumi di questo primo semestre. C’è un morto che cammina? Oppure, più semplicemente


 a) la nostra economia non era in declino, la dinamica del nostro Pil (prodotto interno lordo) è stata sottostimata dagli organi ufficiali e dalla Confindustria incomprensibilmente alleata di Prodi e compagni di sinistra catto-comunista, ex comunista, comunista e trasformista;


b) si è volutamente confusa la congiuntura momentaneamente non favorevole con il trend economico di fondo ed ora, che l’economia è in ripresa, i gettiti fiscali emergono.


La politica economica e fiscale del governo Berlusconi non ha danneggiato, ma favorito questa dinamica economica. La propaganda sul declino e sulle colpe del governo era menzognera o daltonica. Ma non basta la crescita economica a spiegare una simile dinamica delle entrate. Chiaramente essa deriva dal fatto che sta emergendo dell’economia sommersa e che la politica di riduzione delle aliquote e di condoni fiscali e urbanistici ha favorito tale fenomeno, contrariamente alla vulgata messa i giro dai giustizialisti finto-liberisti. Seconda grossa questione politica. Questi dati semestrali, ora ufficiali, dovevano essere in gran parte già noti al governo Prodi, quando s’è insediato, a giugno, nella stanza dei bottoni. Come mai esso ha continuato ad affermare che c’era un buco nella finanza pubblica, probabilmente di 1,5 del Pil e che occorreva una Commissione per verificarlo? Come mai tutta questa favola del buco, messa in giro mentre doveva esse chiaro, agli esperti, che le entrate erano in boom eccezionale? O non erano esperti, oppure la tradizione della propaganda con dati falsi, d’eredità sovietica, togliattiana-berlingueriana e degli sguaiati forcaioli degli anni 90 è continuata, con questo governo, in cui tale arcobaleno è ampiamente rappresentato. Come minimo, hanno un naso lungo come quello di Pinocchio. Ma è il terzo quesito politico il più grave. Perché con questo boom di entrate, in parte notevole derivante da recupero d’evasione e da contribuenti che prima non pagavano, dovuto alla politica del governo precedente, si è varata una manovra correttiva basata sulla sfiducia sistematica del fisco verso il contribuente e sulla presunzione che il lavoro autonomo sia un insieme di evasori ? Prodi, con i suoi Ministri e vice ministri economici dovrebbe dare una risposta a questa domanda, anziché proclamare che il suo è un autentico governo liberale. AMAREGGIATO Silvio Berlusconi è amareggiato. Anzi, deluso e sorpreso: «Ma che serietà è questa?» si è chiesto quando ha saputo che Romano Prodi si è preso tutti i meriti dal notevole aumento del gettito fiscale evidenziato dai dati diramati ieri. Da villa Certosa in Sardegna dove si trova tutt’ora ha fatto sapere che se l’Italia si trova in un momento economico favorevole è solo merito del suo governo.

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.