di LUCIO FONTANA
ASSISI – Dina Bugianteli, Claudia Maria Traviceli, Carla Colesi,Cristina Farnesi,Valentina Dattini, Monica Tognellini, Paola Petrelli, Antonella Collesi, Claudia Caporali Ricottini, Antonella Brunacci, Laura Biagetti, Michela Giulietti, Pierina De Paola e Maria Grazia Alimenti:sono le donne democratiche che in occasione del congresso del Pd di Assisi svoltosi domenica hanno presentato un documento per la conferenza permanente delle donne. Il documento è stato approvato all’unanimità dalle donne del partito democratico di Assisi. “Consideriamo importante –spiegano – la costruzione dela Conferenza permanente delle donne,un luogo di elaborazione dele politiche digenere, di promozione del pluralismo culturale,di scambio tra le generazioni, di formazione politica,di elaborazione di proposte programmatiche, di individuazione di campagne su temi specifici.La nostra forza consiste nella condivisione di valori che consideriamo irrinunciabili: autonomia, libertà, solidarietà, eguaglianza, democrazia paritaria, laicità, diritti, rispetto della dignità delle donne, merito. Il nostro impegno – proseguono – sarà rivolto alla piena afermazione del principio di laicità dello Stato secondo i valori dela libertà e dela responsabilità che è garanzia per tutti, uomini e donne, di diritti e libertà. Vogliamo inoltre riprendere una campagna di sensibilizzazione culturale nel nomedelrispettodelcorpo,della libertà e della dignità dela donna, con il coinvolgimento anche degli uomini. Solo insieme – donne e uomini rispettosi dela libertà femminile – potremo pensare di riuscire a sconfiggere la violenza sulle donne che sempre più ci appare una barbarie da superare e cancellare. La violenza contro le donne è un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace.La violenza contro le donne viola,indebolisce o vanifica il godimento da parte delle donne dei loro diritti umani e dele loro libertà fondamentali. Promuoveremo infine politiche attive per l’occupazione femminile, per l’inserimento lavorativo delle giovani donne e per la tutela dele lavoratrici atipiche di quelle precocemente espulse dal mercato del lavoro”.

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