Lombardi scrive a Bocci dopo la revoca delle deleghe a tre assessori
Marchi in giunta al posto di Criscuolo
BASTIA UMBRA – Lombardi tenta di ricucire lo strappo. Il sindaco bastiolo, dopo aver aperto una profonda falla all’interno dell’amministrazione comunale con la revoca delle deleghe agli assessori Antonini (Margherita), Silvestri (Margherita) e Criscuolo (Ds), scrive a Gianpiero Bocci. Un fax partito, secondo i ben informati, dagli uffici comunali nella mattinata di ieri per informare il segretario della sostituzione di Criscuolo con il consigliere Moreno Marchi, in quota Ds, avvenuta venerdì. Volontà di aprire al dialogo? O semplicemente un atto che rischia di acuire le lacerazioni nella maggioranza? L’avvicendamento di Marchi, infatti, potrebbe anche costituire, per i margheritini, motivo di ulteriore dissenso. E, mentre la maggioranza di governo rimane appesa a un filo, o quanto meno a un voto (la maggioranza è ora costituita da soli 11 consiglieri), i Dl continuano a sventolare accordi preelettorali mai mantenuti. In particolare quello che porta la firma del primo cittadino, di Erigo Pecci, segretario comunale Ds e dei rappresentanti Dl. Urbanistica e servizi sociali, stando alle pagine sottoscritte alla vigilia delle elezioni amministrative, dovrebbero rimanere in mano ai rappresentanti della formazione rutelliana, alla quale spetterebbe, in alternativa, un nuovo assessorato o la presidenza di Umbriafiere. La Silvestri deve rimanere, o quantomeno essere sostituita da un collega di partito. Solo allora i DI potrebbero rientrare in squadra e la maggioranza potrebbe ritrovare compattezza e unità d’intenti. Una scommessa difficile, tanto per i Ds quanto per i Dl, soprattutto in vista dell’inaugurazione dell’importante cantiere nazionale del partito democratico. Una battaglia pericolosa, inoltre, per gli equilibri di non poche amministrazioni locali. A partire da Assisi, dove sembra che i vertici regionali de La Margherita siano pronti ad appoggiare un eventuale divorzio interno all’Ulivo proprio in risposta all’atteggiamento “apolitico” (così lo definiscono i suoi ex alleati di governo) di Lombardi. Ma la partita è aperta e rimane ancora tutto da vedere.
Noemi Marziani
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