Dopo il «licenziamento»
«Ho introdotto un modo di gestire l’urbanistica super partes»
Pronto il ritiro dalla giunta anche del vicesindaco Antonini
BASTIA — «Licenziata», questa è la dura realtà che si è trovata a fronteggiare in queste ore l’ormai ex assessore all’urbanistica, Clara Silvestri, della Margherita. Il ritiro delle deleghe da parte del sindaco lunedì scorso l’ha infatti estromessa dalla giunta. «Una decisione annunciata – spiega la Silvestri – motivata dal fatto che sono sempre stata nel mirino dei Ds, partito dal quale provengo».
I Ds, però, hanno mosso critiche pesanti alla gestione dell’urbanistica. «In realtà mi si incolpa di aver innovato questo settore, da sempre gestito prima dal Pci e poi dai Ds. Ho cercato in questi due anni di introdurre nuovi metodi per rendere i cittadini tutti uguali di fronte all’amministrazione comunale. Se questo è uno dei motivi del mio ‘licenziamento’, devo rilevare che a far scattare la ‘vendetta’ è stata anche la gestione di alcune vicende nelle aree industriali». Le viene imputato inoltre un rapporto privilegiato con Gianfranco Ortica, professionista di primo piano nell’edilizia e uomo vicino alla Margherita. «Sono solo basse insinuazioni – spiega Silvestri –; non ho infatti legami di nessun genere con alcun professionista, per una scelta personale prima che politica». Quali segnali erano arrivati da far presagire il ritiro delle deleghe da parte del sindaco Lombardi? «Il fatto che da tempo è in atto una lotta interna alla ‘quercia’ con l’indebolimento dell’attuale gruppo politico, che aveva voluto l’accordo del 2004, e il prevalere della ‘vecchia guardia’ che ora riesce a farla da padrone nel partito e anche nei confronti del sindaco». E’ possibile una via d’uscita per riavviare il dialogo nella maggioranza? «Solo se il sindaco e, quindi i Ds, vorranno tornare sui loro passi». Una condizione questa che è anche quella ufficiale della Margherita che, in una riunione dell’esecutivo e del gruppo consiliare alla presenza del vicecoordinatore regionale Sauro Cristofani, ha preso atto del rimpasto di giunta come una grave imposizione dando piena solidarietà alla Silvestri. La rottura nella maggioranza sarà sancita forse venerdì alla presenza del coordinatore Bocci che dovrebbe decidere anche l’uscita dall’esecutivo del vicesindaco Antonini, che ha già sospeso la sua attività nell’amministrazione. Situazione, dunque, bloccata? Non è detto, almeno stando ai numeri. Il sindaco ha ancora una maggioranza di misura in consiglio comunale, dove può contare su 8 rappresentanti Ds e 2 comunisti italiani, che insieme al voto dello stesso sindaco assicurerebbero una garanzia minima di 11 voti su 20 consiglieri.
m.s.
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