Un impiegato della filiale di Bastia della Banca popolare di Spoleto dovrà scontare un anno e sei mesi di reclusione


ASSISI – 254 milioni e 453mila vecchie lire. Tanto un cassiere della Banca popolare di Spoleto di Bastia Umbra era riuscito a sottrarre dalle casse della filiale fino al dicembre del 2000, data in cui il suo “giochetto” è stato scoperto. Per la sottrazione di questa ingente somma l’uomo, B.F., nato il 23 giugno del 1945 a Bastia dove tuttora risiede, è stato condannato martedì dal giudice Carlo Gambucci della sezione distaccata di Assisi del tribunale di Perugia alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e ad una multa di 400 euro. Alla sentenza si è giunti in
seguito alla richiesta, rivolta al giudice dall’imputato, difeso dall’avvocato Delfo Berretti, e dal pubblico ministero Marina Bocci, di applicare una pena ridotta rispetto a quella normalmente prevista per il reato commesso. Il patteggiamento è stato ammesso dal giudice trattandosi di un reato minore e in seguito all’implicita ammissione di colpevolezza da parte dell’imputato. Il giudice ha poi concesso all’imputato il beneficio della sospensione della pena dal momento che non superava i due anni di reclusione e che ha ritenuto ragionevole prevedere che nel futuro l’uomo si asterrà dal commettere altri reati. Tuttavia il beneficio potrà essere revocato nel caso B.F. commetta un reato della stessa indole per il quale è stato condannato a pena sospesa o qualora riporti un’altra condanna che cumulata a quella sospesa superi il limite dei due anni. Ora la banca, che pure si era costituita parte civile nel processo
conclusosi con il patteggiamento, intenterà con ogni probabilità una causa civile per ottenere dal cassiere dalla mano lunga un adeguato risarcimento.
M.C.

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