Fi: “Irregolarità dietro il piano di recupero dell’ex conservificio Lolli”


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Approda oggi in consiglio comunale la variante riguardante l’ex conservificio Lolli preceduta da una missiva “chiarificatrice” che il presidente della commissione Urbanistica Massimo Calzetti (Ds) ha inviato al sindaco Francesco Lombardi per capire quali siano le opere di urbanizzazione previste dalla convenzione originaria (1995) e quali quelle ad oggi realizzate in considerazione del fatto che il volume trasferito ai privati per l’utilizzo consentito dalle destinazioni urbanistiche ammonta al 60-70% del totale ammesso dal piano di recupero.
Non solo. Calzetti vuol sapere se è ancora possibile realizzare quelle opere di urbanizzazione previste dalla convenzione originaria e non ancora attuate e se i volumi previsti in demolizione dal piano di recupero sono sta-ti completamente abbattuti. In assenza di questi chiarimenti si riserva di richiedere all’ufficio tecnico, in momenti successivi, ulteriori verifiche del piano di recupero in oggetto con riferimento alle volumetrie realizzate,
allo stato di manutenzione e di uso delle opere di urbanizzazione ultimate e all’abitabilità e agibilità del complesso edilizio.
La lettura di questa lettera lascia sbigottiti i consiglieri comunali di Forza Italia-Cdl Massimo Mantovani e Luca Livieri: “E’ evidente che il presidente della commissione urbanistica non è in grado di effettuare una valutazione approfondita della materia e gli inter-rogativi che pone al sindaco lasciano
profilare all’orizzonte uno scenario a tinte fosche fatto di inadempienze e abusi di notevoli dimensioni. Attendiamo quindi le necessarie verifiche per capire meglio come stanno effettivamente le cose. Certo è – proseguono i due – che la convenzione decennale tra il comune di Bastia e la società costruttrice è scaduta senza che le opere di urbanizzazione siano state ulti-mate e senza che l’amministrazione ne abbia preteso il completamento.
Altrettanto certo è che la convenzione presenta impegni da parte della società costruttrice su terreni destinati a parcheggi pubblici riguardanti però porzioni di terreno appartenenti ad altri soggetti privati. E’ poi misterioso il fatto che l’amministrazione comunale abbia potuto rilasciare i certificati di agibilità e abitabilità senza il completa-mento delle opere di urbanizzazione”. Infine i due esponenti del centrodestra dicono no, almeno per ora, alla chiusura di via della Rocca e denunciano il clima rovente e la confusione che regna in casa Ds e, più in generale, nel-l’intera coalizione di governo che ha scelto agosto per portare in consiglio questa patata bollente.


 


 

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