Vannio Brozzi e Giancarlo Lunghi
«Con un territorio di soli 25 chilometri quadrati la città deve puntare alla qualificazione urbanistica Prudenza con i metri cubi»
BASTIA — E’ iniziato da settimane il dibattito sulle linee del nuovo Prg. La giunta del sindaco Lombardi ha adottato il provvedimento in vista dell’approvazione da parte del Consiglio comunale. Lo strumento di fondamentale programmazione dovrebbe poter riattualizzare gli obiettivi da conseguire nel medio periodo ed è atteso da molti per conoscere le scelte che caratterizzeranno la politica urbanistica dei prossimi anni. Prezioso a questo fine è il parere degli esperti, che d’ora in avanti saranno mobilitati per la redazione del Piano; ma anche dei politici che più di altri hanno lavorato nel governo della città. E’ quindi singolare rilevare che nel dibattito pubblico dei giorni scorsi due ex sindaci Vannio Brozzi, che ha guidato l’amministrazione dall’85 al ’95, e Giancarlo Lunghi, dal 1980 al 1985, abbiano espresso pareri molto simili, quasi sovrapponibili. L’uno ex Pci e l’altro ex Psi, che in passato hanno rappresentato linee tra loro contrastanti, oggi invece concordano nel rilevare che «Bastia con un territorio limitato a soli 25 km quadrati deve puntare principalmente sulle aree di recupero e gestire con grande attenzione l’uso delle superfici produttive». Non è che la proposta della Giunta attuale miri ad aumentare senza limiti le volumetrie rispetto all’originale piano Astengo, ma sembra voler ottenere con il nuovo Prg la possibilità di rilanciare lo sviluppo della città a cominciare dall’introdurre il concetto di mobilità al posto della semplice viabilità. Soprattutto la preoccupazione del sindaco Lombardi sembra essere quella di ritrovare le motivazioni all’investimento che coinvolsero gli imprenditori negli anni 70 e 80 per riproporre un periodo di sviluppo e di crescita.
M.S.
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