UMBRIAFIERE
Difendono la mostra-mercato a rischio di scomparsa: porta turisti e serve all’economia locale
BASTIA – Scendono in campo albergatori ed esercenti di Assisi per difendere ”Assisi Antiquariato” la prestigiosa mostra mercato nazionale chiusa il primo maggio presso il Centro Fieristico Regionale “Maschiella” con un pesante interrogativo sulla prosecuzione.
Secondo il ”Consorzio Albergatori ed operatori Turistici di Assisi”, esiste la «viva preoccupazione che potrebbe essere stata l’ultima edizione della mostra “Assisi Antiquariato”». Una iniziativa che «ha contribuito a migliorare, in Italia, l’immagine dell’Umbria e del territorio di Assisi». In gioco c’è «la ricaduta positiva delle presenze turistiche nel nostro territorio». Per gli operatori assisani bisogna «giungere quanto prima ad una positiva risoluzione».
Il punto è che gli organizzatori hanno visto svanire all’ultima edizione i precedentio contributi europei e regionali e hanno dunque dovuto coprire tutti i costi. Il grido d’allarme lanciato nel pieno della manifestazione dagli stessi soci del Centro Internazionale Manifestazioni d’Arte, disposti persino a chiudere definitivamente la rassegna, sta lasciando amaro in bocca agli amanti dell’arte.
«Nella prossima assemblea – spiega Ennio Riccardi, amministratore del Cima – faremo il punto della situazione. Solo di fronte a fatti concreti potremmo riconsiderare la possibilità di continuare l’iniziativa». Dichiarazione pesante che potrebbe alleggerirsi solo davanti a gesti di buona volontà. Primo fra tutti è arrivato quello del presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, che si è formalmente impegnato affinché «questa realtà non venga dimenticata». Ha fatto seguito un discreto numero di messaggi incoraggianti, tra questi quelli delle associazioni degli albergatori di Assisi e di Perugia. Ancora silenzio, invece, da parte delle istituzioni, prima fra tutte il Comune di Bastia, che da oltre 15 anni ospita nel suo territorio ”Assisi Antiquariato”.
I prossimi mesi serviranno per capire se l’appuntamento tra antiquari, collezionisti e amanti dell’arte proseguirà o si dovrà dire addio ad una delle rassegne più importanti della regione. L’edizione appena conclusa ha soddisfatto gli organizzatori almeno per l’incremento di visitatori, nell’ordine del 25% rispetto allo scorso anno. «Nonostante la crisi – afferma Ennio Riccardi – la manifestazione ha dimostrato di avere ancora le carte in regola per porsi come un privilegiato appuntamento di primavera. Non solo per i collezionisti alla ricerca di oggetti d’arte in qualche modo esclusivi, ma anche per i visitatori e per i curiosi in genere che molto hanno apprezzato la raffinatezza dell’ambiente e la qualità delle esposizioni. Questo grazie anche alla partecipazione dei maggiori antiquari italiani».
A. Cio.
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