La parrocchia di San Michele Arcangelo blocca l’intesa con l’amministrazione comunale  
 
BASTIA UMBRA – Il polo museale di recente annunciato come punto d’intesa tra il Comune e la Parrocchia di San Michele Arcangelo è in forse, anzi è probabile che non si farà. E’ di questi giorni la decisione della parrocchia di «congelare» le intese con il Comune che prevedevano l’affidamento al municipio per 20 anni della gestione della chiesa romanica di Santa Croce che, insieme alla chiesa di San Paolo delle Abbadesse, avrebbe dovuto entrare nel circuito comprensoriale dei musei. Un progetto maturato nel corso degli anni e incoraggiato dai responsabili del museo diocesano di Assisi, interessati a evidenziare, anche negli itinerari turistici oltre che in quelli dei pellegrinaggi, i principali luoghi religiosi. Tra questi non potrebbe mancare il tempio che nel tredicesimo secolo all’interno del monastero accolse temporaneamente la giovanissima santa Chiara. Di qui l’intenso dialogo tra Comune e Parrocchia che due settimane fa ha portato all’approvazione unanime del protocollo d’intesa da parte del consiglio comunale. La parrocchia aveva concesso il proprio assenso perché il progetto museale avrebbe consentito di completare il recupero di santa Croce danneggiata dal terremoto, dove attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione con i fondi del sisma che, però, coprono solo gli interventi strutturali. L’accordo avrebbe dovuto favorire l’intercettazione di altri fondi comunitari di competenza regionale e di stanziamenti comunali. «Gli accertamenti svolti i giorni scorsi – ha dichiarato il parroco don Francesco Fongo – ci hanno permesso di verificare che le ipotesi di ulteriori finanziamenti sono tutt’altro che a portata di mano, mentre l’amministrazione comunale non offre alcuna garanzia di copertura delle spese necessarie. Da qui la decisione del consiglio parrocchiale di rivedere il tutto e bloccare l’intesa che aveva come presupposto per la rinuncia alla gestione diretta e l’affidamento della stessa al Comune la condizione che il recupero avrebbe avuto la necessaria copertura finanziaria e quindi anche tempi ravvicinati. Una delusione per noi – ha sottolineato don Francesco – ma anche per tanti bastioli, che da questo accordo si aspettavano di rivedere, bella ed agibile, l’antica chiesa parrocchiale».
M.S.
 
 
 


 


 

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