di ADRIANO CIOCI



BASTIA – Sembra proprio che a partire dai prossimi mesi le istituzioni civili e religiose vogliano affrontare con determinazione il pieno inserimento delle comunità di extra-comunitari presenti da tempo nel nostro territorio.
Una problematica da studiare con serietà e da affrontare con vigore, assai più di quanto sia stato fatto in passato, dove le iniziative, specie sul fronte ”pubblico”, sono sempre state timide e prive di risultati.
La parrocchia, in verità, da tempo sta ponendo le basi per una strategia da condividere con altri soggetti, non escluse le associazioni di volontariato, quelle che si occupani interventi nel campo sociale e quelle che fanno semplicemente promozione di attività culturali.
«L’immigrazione – dice il priore, don Francesco Fongo – sta toccando in questi anni punte più alte persino rispetto agli anni Sessanta. Oggi si emigra senza punti di riferimento, come il lavoro e l’abitazione, e con grosse difficoltà di inserimento sociale. L’integrazione tra i residenti e i nuovi arrivati passa per situazioni differenziate che vanno dal buon inserimento nelle famiglie (vedi badanti) alla difficoltà di trovare alloggi dignitosi e a basso costo, all’entrata nel mondo del lavoro. Fare un confronto e dialogare significa dare spazio ai bisogni dei più poveri, aiutandoli a sentirsi cittadini di Bastia a pieno titolo, nel rispetto della legalità. Solo così è possibile fare cose insieme, convivere e costruire una realtà con l’apporto di culture differenti».
Per questo è emersa la necessità di promuovere una ”conferenza” di tutti i soggetti che trattano tali problematiche, coinvolgendo anche gli stessi immigrati per capire le linee di comportamento da assumere, gli interventi che si possono utilmente porre in atto senza creare sovrapposizioni tra pubblico e ”privato-sociale”.
«Tale conferenza – aggiunge il parroco – potrà diventare periodica e dovrà essere promossa dall’Amministrazione Comunale quanto prima. In questo il nostro gruppo potrà dare il suo contributo di riflessione e di collaborazione».
Le questioni legate all’aumentata complessità della realtà bastiola è stata affrontata di recente anche dal sindaco Francesco Lombardi.
«La piena integrazione nel tessuto socio-economico locale – dice il sindaco Lombardi – impone azioni di formazione e di assistenza, proprio facendo leva sul volontariato. La prospettiva è quella di realizzare una sorta di conferenza, possibilmente comprensoriale, per affrontare insieme, istituzioni ed associazioni, la complessa tematica dell’integrazione multietnica, per concordare azioni comuni di intervento e servizi mirati agli immigrati».

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